domenica 18 marzo 2012

Pensierando n.2 (M come sfiga)


L'altro giorno ho ricevuto una chiamata inaspettata.
Rispondo e dall'altra parte sento una voce delicata, è C. che mi chiama per questioni tecniche. C. è un'altra mamma amica di pancia.  
Dopo aver chiarito le questioni tecniche divaghiamo un po': i figli, il lavoro, il tempo per noi, etc...... entrambe ci accorgiamo di parlarne come se tutto ciò che riguarda la vita da mamma inducesse, contro la nostra volontà, a perdere una sfilza indecifrata di opportunità (concorsi, master, corsi di abilitazione professionale, e va beh, se piglia male potrei fare un elenco infinito....), come tanti bei treni che sembrano non dover passare più.
Quasi come se, essendo mamme, avessimo imboccato una strada a senso unico e senza sfondo;
quasi come se le cose che non vanno come abbiamo in testa noi allora è destino che non andranno mai più;
quasi come se essere mamma fosse una sfiga.
..........
.......
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Ok C., smettiamola di dire cagate!

venerdì 16 marzo 2012

Una bella notizia


Oggi ho ricevuto una bellissima notizia.
Una di quelle notizie che ti fanno sognare a occhi aperti e che ti fanno tornare la voglia di ricominciare tutto da capo. E quando dico tutto dico tutto.
La mia amica F è incinta! A minuti aspetta il ritorno dell'ignaro bispapà che troverà un bel test positivo a festeggiare anticipatamente la festa del 19 marzo.
F. è una mia amica di pancia, ci siamo conosciute che eravamo incinta (lei del primo e io del secondo) e aspettavamo l'arrivo dei pargoli per febbraio 2011.
F. mi ha insegnato a fare le torte e la pasta di zucchero insieme ad altre mie speciali amiche di pancia, così ho avuto l'entusiasmo per creare il mio primo piccolo successo da pasticcera con una torta in pdz per il Roger's BDay.
Se non l'avete capito F. è brava a cucinare :)
F. mi fa morire dal ridere e il suo accento siculo è a dir poco evocativo della sua terra splendida, di mare e di sole.
F. è una mamma coi piedi per terra e con una pargola tonda ed è una fan degli anni '80 come me :)
E per uno strano scherzo del destino F. sarà mamma a Dicembre, come lo sono stata (o dovevo esserlo...) anch'io con il primo Quasigemello.
Dimenticavo, F. non l'ho mai vista nè conosciuta di persona eppure ha molta più consistenza di molti che ho tra i piedi tutti i giorni.

Cara amica mia, ora sarai lì, con gli occhi aperti stile 'ilmondononèmaistatocosìbello'che non riesci a dormire per la gioia. O forse è già arrivata la fase della sonnolenza feroce e sarai lì a ronfare soavemente col tuo fagiolo. E poi la pargola, e poi il marito. Tutti insieme, tutti e 4.
Mi rimane da dirti solo in bocca al lupo, dato che la pennuta l'hai presa!

lunedì 12 marzo 2012

Blogstorming: Femmine since 1888


Leggendo il blog Genitoricrescono sono incappata nel tema del mese dal titolo 'La nuova questione femminile'. 
Azz! dico io, per la prima volta che decido di partecipare al blogstorming mi becco un'argomentino che spesso e volentieri è da prendere con le pinze, soprattutto tra noi donne.
A dirla tutta non credo di avere gli 'strumenti' adatti (soprattutto dal punto di vista informativo) per affrontare il tema a 360° a parte il fatto di essere una donna, per cui l'unica cosa che posso fare è partire dalla mia esperienza.
Io provengo da una famiglia che sforna femmine dal 1888, e non è uno scherzo.
Più o meno è andata così: la mia bisnonna materna fa 2 femmine (nonne) che fanno altre due femmine che fanno altre 3 femmine che fanno altre 5 femmine. Dalla parte di mio padre il cognome si è fermato con me e mia sorella. Non vi sto a dire le riunioni di famiglia: praticamente una gabbia di faraone.
Per cui, battute a parte, sono cresciuta in un contesto in cui le donne l'hanno sempre fatta da padrone e tutte, per bisogno e per passione, hanno sempre lavorato oltre che curare la casa e la famiglia. Per fare un esempio degli uomini di casa mia, mio padre cucina (molto per passione), carica lavatrici, stende e stira. Ed ha fatto il camionista per 35 anni.
Tutte queste doppie X con il proprio bagaglio arrivano a me e con me si sono fermate.
Chi segue questo blog sa che una delle ragioni è di questione genetica (nel senso, c'è poco da fare) poiché ho avuto 2 omini con tutti gli attributi, per cui la tradizione since 1888 nel 2010 si è stoppata.
Ma com'è possibile che dopo 122 anni la mia invincibile doppia X di provenienza abbia fatto cilecca? Tutta colpa di Roger, il marito. Secondo di 3 fratelli maschi allevati secondo tradizione e con delle Y di ferro.
Allevare 2 maschietti per chi come me è nata e cresciuta da 'amazzone' è stato ed è ancora una sfida a me stessa. Per non parlare di Roger e della sua idea 'io, uomo di casa, lavoro; tu, donna, a casa con la prole' anche se alla fine è tutta scena. Perché lui ha cura dei nostri Quasigemelli quanto me: li cambia, li lava, li mette a nanna, gli prepara e da la pappa, si alza la notte se c'è qualche risveglio, li porta a spasso appena possibile. Come ho sempre detto, se poteva li avrebbe anche allattati ma ci sono cose che fortunatamente la Natura ha affidato a noi donne senza dare adito a interpretazioni sessiste. A volte ci scanniamo, tant'è che mi sono autoproclamata segretaria generale del partito 'Voi Uomini': dito puntato contro la mentalità maschile e conseguenti agevolazioni, luoghi comuni, autoritarismo etc.....certo è che nella mia stessa casa sono in minoranza; prima che morisse, pure il gatto era maschio.
Insomma, alla fine, rispetto alle origini, la mia situazione si è completamente ribaltata: Roger lavora e, bene o male, anch'io, come mamma full-time ormai dalla nascita del primo Quasigemello, niente nido, niente babysitter, niente nonni. Lui manda avanti la famiglia con lo stipendio e io lo faccio cucinando, lavando, stirando (poco), insomma non sto a fare l'elenco, faccio quel che c'è da fare. A volte è mortificante, non sempre è facile esprimere il proprio Io lavando i piatti o cambiando pannoli puzzolenti e la fatica di essere mamma 24 h su 24 a volte è schiacciante; spesso sogno di tornare al mio lavoro come se tornassi ai Caraibi. L'impasse dei ruoli è in agguato. Come non rimanerci incastrati?Quello che salva sia me che Roger (che per cultura ed educazione ricevuta siamo Venere e Marte) dal finire nel dualismo femmine vs maschi è il continuo dialogo e confronto guardandoci secondo le esigenze di cui siamo fatti e non secondo 'tu uomo' o 'tu donna' o ideologie simili. Non è una questione di ruoli  perché se si mette su questo piano (come del resto così va nel mondo) non se ne cava le gambe, diventa una gara di orgoglio allo sfinimento fino a farsi male. E dire che non è una questione di ruoli  non significa che tutti fanno tutto, senza regole e senza limiti, perché l'anarchia non fa crescere nessuno, né uomini né donne.
Pensando all'educazione dei miei 2 figli maschi credo che di fronte a loro la mia preoccupazione è e sarà quella che imparino a guardare l'altro/l'altra così,come persona nel suo valore e non secondo ruoli, categorie, ideologie o inculcamenti vari. Poi già mi vedo, quando saranno sposati che rimbeccherò la moglie perché non gli stira le camicie o non lo fa mangiare abbastanza ma questa è un'altra faccenda......
Comunque, a parte la mia vena femminista, io mi sento davvero fortunata. Certo con tutti i sacrifici del caso e con 1 solo stipendio, ma è innegabile che non tutti hanno la possibilità (o la libertà di scegliere) di crescere i propri figli, e posso esserne solo grata.

Questo post partecipa al blogstorming

lunedì 20 febbraio 2012

Jealous guy



Sulla delicata questione della gelosia fraterna mi sento molto fortunata, almeno per ora. Il solo anno di differenza di età non ha mai creato grossi problemi, anzi, essendo così vicini vedo che spesso e volentieri si trovano molto in accordo, si cercano e cominciano a diventare dipendenti l'uno dell'altro.
Sì va beh, ogni tanto Il Lorenzino spinge e Peppo morde e segue una gara a chi fa il pianto più disperato (a volte mi ricordano le scene di Senti chi parla 2) ma insomma normale amministrazione.... anche perchè so che tra fratelli maschi, sotto questo punto di vista, il meglio deve ancora arrivare...
Certo è che un minimo di supremazia sull'amore materno, anche solo per istinto, i fratelli ce l'hanno.
Quando la sera porto a nanna Il Lorenzino, finita la canzoncina lo metto nel lettino e facciamo il 'gioco delle domande' tipo " ma te sei il mio...? " e le risposte sono 'amore, omino,tesoro,' etc.... e questo soprattutto per fargli capire che, fratellino o no, Il Lorenzino ha sempre un posto particolare e privilegiato.
Il Lorenzino ancora non parla fluentemente, diciamo che cerca di farsi capire con le poche parole imparate. Poche ma chiare e senza dubbio mirate.
L'altro giorno ero da sola con loro a pranzo; tra un boccone a uno e un boccone all'altro (e uno a me) scherzavamo e giocavamo  e ad un certo punto mi rivolgo al Lorenzino per fare il 'gioco delle domande' e gli dico:" Te sei il mio.....?" silenzio. "Lore, tu sei il mio......?
e lui : "Peppo!"
Nuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Look Who's Talking Too - 'Jealous Guy' [tratto da Senti chi parla 2, 1990]

venerdì 3 febbraio 2012

Shhh!...è' l'ora della fiaba: "L'uomo di neve" di H. C. Andersen


La messa a letto è stata apocalittica fino a poco tempo fa ma con un po' di impegno da parte di tutti siamo riusciti a creare un mini rituale pre-Morfeo e trasformare così l'ora-di-fare-la-nanna in un momento piacevole e sereno. Prima di entrare nel lettino insieme a tutti i compagni di sonno il rituale vuole che si canti una ninna-nanna. Il Lorenzino e Peppo (al secolo Leone) ormai hanno rispettivamente 2 anni e 1 anno suonati e presto mi piacerebbe iniziare a raccontargli delle fiabe, delle novelle, come da 'buona tradizione', come facevano con me da piccola. Io purtroppo sono figlia della televisione e le fiabe a letto hanno durato ben poco. Ora da mamma vorrei togliere da me e non dare a loro il cordone ombelicale che c'è tra noi e questa indispensabile scatola  incantatrice (anche se adesso più che una scatola è una soletta) che è la tv. Anche perchè la tv, devo ammetterlo, non è per niente goli-goli.....
Sicuramente inizierò con qualcosa di breve e facilmente comprensibile ma stasera, per battezzare questo nuovo argomento del blog, ho pensato ad una delle mie preferite: L'uomo di neve di H. C. Andersen.
E' davvero struggente e disarmante la semplicità con cui viene riconosciuta da Andersen la nostalgia e il tendere a ciò cui il cuore appartiene.
Non fraintendetemi, non è mia intenzione fare qui una recensione o chissà che, il mio è solo un invito a leggerla, e non solo ai nostri bimbi.
Ecco il link,  buona lettura!


lunedì 30 gennaio 2012

Pensierando n. 1


Ci ho pensato bene e non mi manca niente, lo so. Eppure non mi accontento, non mi basta mai niente di quello che ho. E non parlo di scarpe, vestiti o ninnoli vari, no no. Riconosco che con me la vita è stata più che generosa, ma non mi basta. E questo mio non accontentarmi di fronte a tanta generosità mi fa sentire in colpa. Ma è sbagliato desiderare sempre di più? Io non lo so ma credo che lo sbaglio più grande, la vera colpa per noi comuni mortali, non sia il non accontentarsi ma l'ingratitudine. Quando non riuscirò più a dire 'grazie' allora comincerò a preoccuparmi. Mi raccomando, alle prime avvisaglie fatemi un fischio.

sabato 28 gennaio 2012

Leoni si nasce (parte II)





Dove eravamo rimasti????? Ah sì, il secondo maschietto. Io già sapevo che il Fato avrebbe giocato a favore di mio marito, ossia altra Y, e un po' per questo, un po' per il brivido di arrivare alla nascita con la sorpresa, decisi di non sapere il sesso. E ho resistito alla curiosità fino in fondo, non pensavo. A parte il fatto che all'eco del quarto mese quella parte masochista di me fece chiedere al dottore di scrivere il sesso dell'ancora fagiolo in un foglietto, di piegarlo accuratamente e consegnarcelo a me e al Babu. Roba da non crederci. Comunque, quel foglietto rivelatore fu messo nella teiera della vetrinetta e lì è rimasto, inviolato, fino alla fine. Retroscena a parte, torniamo a Leone e al suo ingresso da protagonista. 
Mancava poco meno di 1 mese all'ora x. Già da qualche notte il 'misterioso inquilino' era agitato/a e iniziava a darmi qualche dolore. Roba che con la prima gravidanza mi sarei fiondata con un qualsiasi mezzo di trasporto all'ospedale, anche in groppa al marito. A sto giro mi sono girata dall'altra parte, riacceso l'agnellino (scaldasonno) e ripreso sonno. La mattina in tutta tranquillità scendo in valle per portare il Lorenzino a fare il suo vaccino poiché quello era l'obbiettivo della giornata. 
ore 11,30) Arrivo alla USL: fila interminabile tipo ufficio reclami e rimborsi. Mi metto a sedere ad aspettare tanto per quel che dovevo fare.  Intanto il Lorenzino corre in qua e la, mi alzo a riprenderlo e rullo di tamburi.................... mi si rompono le acque. Alla USL. Nell'ora di punta. Con un bambino di un anno bipede da poco e un vaccino da fare. Naturalmente tocca a noi. L'unica cosa che riesco a fare è rivolgermi ad una signora accanto a me e dirle 'scusi potrebbe tenermi il bambino che devo correre ( a sotterrami) in bagno? Sa, mi si sono rotte le acque.....' mi giro e fuggo verso la toilette con una semi-corsa tipo pinguino castrato e intanto sento le sue due bambine dire 'guarda mamma è vero!!!'. Di sicuro nel voltarmi i miei pantaloni avevano 'spifferato' il tutto a tutti. 
ore 12) Niente vaccino, recupero il figlio, macchina, ritorno a casa, intanto chiamo il marito, arrivo a casa, cambio, valigia, macchina, ospedale. Tra noi e la meta 30 km. Io zero dolori, mah......tant'è che mi viene il dubbio (non sto in questa sede ad elencare le alternative alla rottura delle acque....) e dico al marito 'stai tranquillo, andiamo giù per precauzione', sua risposta ' precauzione?????!!!! ma io ho già chiamato genitori, amici, parenti, la guardia nazionale, il Papa e tu mi dici che non sei sicuraaaaaa??????!!!!!!!!!! . Ok, vorrà dire che cercherò di partorire lo stesso....
ore 13,30) Siamo in ospedale, mi attaccano a quell'odiatissimo aggeggio ansiogeno chiamato anche  cardiotocografo O.O Nulla si muove. 
ore 15) L'inquilino sembra averci preso tutti per le natiche. Perfino ostetriche e infermiere mi dicono 'signora la rimandiamo a casa; comunque essendo al secondo dovrebbe aver capito se è il momento o no' (....)  
ore 19,30) Con grande sorpresa di tutti (alla faccia del 'signora ma al secondo dovrebbe capire....tiè!) nasce Leone con il suo primo ruggito! Impeccabile, il mangione, si presenta al mondo all'ora di cena, si attacca alla sua mamma-ristorante e banchetta per 1 ora. 
Ricordo che prima di uscire dalla sala parto (con un sorriso smagliante, sulle mie gambe e con una fame da lupo), entusiasta e stupita della velocità con cui è possibile mettere al mondo un figlio dico 'che bello! Se partorire è davvero così voglio fare presto anche il terzo e il quarto!'. Beh, diciamo che avevo ancora l'adrenalina della partoriente addosso ma ormai 'la terza', la mia tanto desiderata doppia X, è una questione d'orgoglio. Di sicuro, per ora, l'orgoglio può aspettare....