tag:blogger.com,1999:blog-26838913867463495772024-03-13T12:37:21.898+01:00Goligoli.itSopravvivere con ironia (e stupore) ai figli ravvicinatichiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.comBlogger27125tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-15262677353460308632013-06-10T15:20:00.001+02:002013-07-11T23:09:10.038+02:00Perché ricominciare? Ossia, il cilicio e il trampolino.<div class="MsoNoSpacing">
Pensavo che non avrei più scritto su questo blog. Per i
più svariati motivi, più e meno importanti, urgenti, ordinari.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
E invece eccomi qui. Dopo 7 mesi.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Eccomi qui, dopo un inverno da dimenticare. Ma non voglio
sembrare ingrata, le cose belle e quelle belle perché ‘ordinarie’ non sono
mancate.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Eccomi qui, perché gira e rigira alla fine si ritorna
sempre a casa. E qui è un po’ casa mia. </div>
<div class="MsoNoSpacing">
<br></div>
<div class="MsoNoSpacing">
Lo ammetto, avevo pensato di chiudere tutto: scrivi, cura
la grafica, fotografa, partecipa, rispondi, rinnovati. E chi ce l’ha il tempo?
La voglia sì, ma il tempo? Dopotutto non è mica il mio lavoro? La mia
professione (anche se <i>workinprogress</i>)
ce l’ho e mi piace. Quindi?</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Lo ammetto, ho anche pensato ‘no, non è roba per me… non
è perché siccome mi piace scrivere devo per forza di cose tenere un blog; o
perché sono mamma; o per qualsiasi altro accidenti di motivo.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Ma tutte queste sono riflessioni nate dopo un lungo
pit-stop obbligato, e non solo dal blog ma da qualsiasi forma di uso del pc,
perché quando la salute chiama bisogna rispondere senza se e senza ma. Non è
una scelta opinabile, stacchi tutto e basta. E sparisci. Ed è allora che
ridimensioni tutto. E ridimensionare non significa solo restringere lo spazio
di un qualcosa.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Ho rivisto il tempo con i miei figli, con mio marito, la
mia casa, i miei genitori, i miei amici più stretti. Ma soprattutto con me
stessa. E in quest’ultima revisione ho visto che è un gran casino. Ma la cosa
bella è che ho ancora voglia di metterci le mani nel casino che sono.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
C’è una frase di Eliot che mi accompagna ormai da
diversi anni e che dice:</div>
<blockquote class="tr_bq">
<i>“[…]Bestiali come sempre, carnali, egoisti come
sempre, interessati e ottusi come sempre lo furono prima;</i><i>
Eppure sempre in lotta, sempre a riaffermare, sempre a riprendere la loro
marcia sulla via illuminata dalla luce;</i><i>
Spesso sostando, perdendo tempo, sviandosi, attardandosi, tornando, eppure mai
seguendo un'altra via.”</i><i> </i></blockquote>
<div class="MsoNoSpacing">
Il fatto è che c’è sempre un punto da cui poter ricominciare.
</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Tutte le volte che rimprovero i miei figli senza che ce
ne fosse il bisogno, o che non gli dedico il tempo che meriterebbero; tutte le
volte che discuto con mio marito solo per assecondare il mio momento egoistico;
o che tratto per meno di quello che valgono le persone che mi vogliono
gratuitamente bene; ma anche tutte le volte che lascio la casa un bordello o
sparisco con gli amici o tralascio il blog; insomma, tutte le volte in cui
vengo meno a me stessa c’è un punto da cui poter ricominciare. </div>
<div class="MsoNoSpacing">
Il vero peccato è solo quello di pensare che troppi
errori, e ripetuti, ti rendono umanamente irrecuperabile e imperdonabile. Ma la
verità è che il primo a non perdonarti sei proprio tu. Perché è più facile
usare un cilicio che rimettersi in gioco.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Che sia per cause volontarie, o di forza maggiore,
ricominciare è comunque difficile.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Sicuramente devi avere delle ragioni più che valide, o
meglio, deve valerne la pena.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Ma secondo voi scrivo tutto questo perché ho già
sistemato tutto il-casino-che-sono e gli strascichi che questo comporta?</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Vi dico solo che adesso che il peggio è passato (e dico il
peggio riferendomi a quel pit-stop invernale di cui sopra, le cui ragioni
andavano dalle più funeste alle più banali) mi ritrovo a decidere come sul
bordo di un trampolino: di fronte ad alcuni amici più stretti, di fronte alle
mie storiche amiche di pancia, probabilmente anche con Dio stesso. Anzi, con
Lui soprattutto. Buttarsi e ricominciare.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
E ho deciso di ricominciare da qui.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Perché?</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Qui è dove posso fare i conti nero su bianco. Chiara, io
e me.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Qui è dove trovo uno specchio in cui non vedo riflessa
solo l’immagine stanca di una notte insonne o i capelli spettinati perché ho
finito il gel. Ed è lo stesso specchio per cui non basta un po’ di trucco o di
gel per prendersi in giro e sembrare migliore.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
Proprio ieri sera ne parlavo con il Marito, dopo che
avevo riletto un po’ di post: ‘Andre è un peccato aver dovuto lasciare il blog,
sono davvero belle le cose che (ri)leggo, dopo tanto tempo…’ – ‘Sì, sono
proprio belle’.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
E non belle perché sono migliori o più originali o
scritte con chissà quale maestria da prosatore romanziere. Ma semplicemente perché
lo scrivere mi aiuta a giudicare e a rendere esperienza personale e autentica
quello spicchio di realtà che altrimenti si perderebbe come fumo nell’aria. Perché
non basta solo fare le cose e avere bei ricordi da rispolverare ogni tanto.
Possiamo stare sospesi per giorni, mesi, anni ma poi torna prepotentemente il
bisogno di mettere a tema ciò che ci accade, di darsi un perché, un significato
o semplicemente di capire meglio.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
<br></div>
<div class="MsoNoSpacing">
Non so quando e quanto scriverò, se quotidianamente o un
minimo di volte la settimana o al mese perché questo <i>problema </i>legato allo stare al pc (o comunque in una posizione ‘da
studio’) non si è del tutto risolto e non so se si risolverà mai
definitivamente, e il tempo per usarlo è davvero limitato (e limitante per tutte le cose che vorrei fare); oltretutto durante questi mesi ho iniziato un corso
provinciale molto importante ai fini della mia <i>amata</i> professione (tra 2 settimane ad esempio ho la seconda tesina da consegnare). </div>
<div class="MsoNoSpacing">
Ma so che lo farò dato che adesso, di nuovo,
dall’ inizio di questa avventura sul web, so il perché: so che ne vale la pena.
Per me, la mia persona, la mia crescita, e non per chissà quali meccanismi
legate al blogging.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
<br></div>
<div class="MsoNoSpacing">
Ringrazio chi ha saputo sopportarmi in questi mesi incerti, chi ha saputo pazientare di fronte al mio silenzio, a chi si è preoccupato, a chi si è improvvisato stalker (in senso buono eh!) per capire dove fossi finita (senza fare nomi, vero Adry, Morna e le twittermum? :)), alle mie care amiche di pancia che come mi hanno detto loro mi aspettano a braccia aperte, che penso spesso ma che so che anche questo non basta.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
<br></div>
<div class="MsoNoSpacing">
Acciaccata ma rinsavita, provata e resuscitata, stufa ma speranzosa, stanca ma motivata ...insomma, come sono sono, l'importante è che in qualche modo</div>
<div class="MsoNoSpacing">
<br></div>
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<b><span style="font-size: x-large;">Chiara is (almost)back!</span></b></div>
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<div class="MsoNoSpacing">
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chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-90964129464105169352012-11-24T10:24:00.001+01:002012-11-24T10:24:43.021+01:00Io e te siamo dueStavo finendo di scrivere un post. Lo rileggo in anteprima e vedo <i>24 Novembre.</i><br />
Per oggi rimane nelle bozze.<br />
<br />
Oggi è una giornata davvero piena, di quelle che noi sai come e se arriverai alle 23.59.<br />
La Golifamily ha in programma per questo sabato una visita dai nonni paterni, l'inaugurazione di una mostra e la visita ai nonni materni dove ci accamperemo per qualche giorno. Il tutto con contorno di valigie da fare, casa da rassettare, preparare i nani, preparare noi, pranzo veloce e 300 km complessivi di viaggio.<br />
Ma finita la giornata poco rimarrà se non il ricordo della fatica fatta.<br />
<br />
Ma lei non la posso scordare.<br />
Oggi sarebbe stato il suo giorno. Un giorno di piante, fiori e cioccolatini, preferibilmente i monkerì, come li chiamava lei, anche se non disdegnava gli altri, golosa com'era. Lei diceva ' ho il pelo della gola lungo' e quante volte me lo sono sentita dire anch'io quando mi beccava a fregare l'ennesima merendina dalla credenza.<br />
Era una donna forte.<br />
Avete presente quando sentiamo dire 'eh, le donne di una volta, quelle che hanno passato la guerra e oltre ai propri hanno allevato anche i figli altrui' ecco, era lei.<br />
Un padre e un fidanzato morti in guerra; del fidanzato mi diceva sempre che assomigliava a Clarche Gable [va letto alla lettera] ; del suo <i>bello</i> le era rimasta una foto sulla quale sospirava e ripeteva nell'attesa del ritorno 'che passione averlo di ciccia e baciarlo di cartone!'.<br />
Un lavoro in una grande sartoria che al tempo serviva nobili, attori e principi. Tra tutti mi raccontava sempre del principe arabo a cui veniva dato tanto oro quanto pesava e che si presentava sempre con una moglie diversa. E io me lo immaginavo questo principe, che mangiava allo sfinimento, seduto su lingotti d'oro, circondato di belle donne velate, grasso e giocondo e mi faceva tanto ridere.<br />
Un atelier dove insieme alla 'padrona' nascondevano le famiglie di ebrei che fuggivano dall'arrivo dei Tedeschi a Firenze.<br />
<br />
E' lei che mi ha allevata, me e anche mia sorella, perché i miei lavoravano dalla mattina alla sera e non potevano fare altrimenti.<br />
Non voglio fare la lista di quello che mi ha insegnato, anche perché è impossibile trascrivere in punti la parte migliore di sé.<br />
Spesso la ricordo in gesti semplici, quotidiani, banali.<br />
Quando cucino, perché i sapori e gli odori dei suoi piatti (che cerco invano di rifare) racchiudono la mia infanzia; quando faccio una frittata e riesco a rigirarla saltandola in padella, perché è lei che me lo ha insegnato che avevo circa 10 anni; quando mi spalmo la crema per il viso, perché lei non si truccava ma la crema per il viso ogni mattina non poteva mancare. E l'acqua di colonia nelle occasioni speciali.<br />
<br />
Oggi il compleanno e domani l'anniversario di matrimonio.<br />
Con quel ragazzo orfano e sopravvissuto alla guerra e che l'ha fatta ammattire perché era un gran donnaiolo. Ma lei non si faceva mettere i piedi in testa. All'ennesima 'sgarrata' non disse niente ma concentrò tutto il suo disappunto in un calcio sferrato nel mal capitato stinco su cui il nonno si è portato la cicatrice fino alla fine. E lei accanto a lui, fino alla fine, nonostante tutto.<br />
<br />
Destino ha voluto che nella notte tra il 24 e il 25 Novembre avesse il primo ictus, che le portò via la parola. Non sentire più la sua voce è stato doloroso, ma lei era sempre comunque con me.<br />
E poi il secondo, e il terzo. Si è consumata come una candela, in 4 lunghi anni dove con umiltà e pazienza ha fatto sì che potessimo prenderci cura di lei, in tutto e per tutto, lei che per una vita si era presa cura degli altri. Non è facile. Non è facile non farsi prendere dall'orgoglio, attaccarsi alla propria dignità più che all'amore degli altri e chiudersi e lasciarsi morire.<br />
Ricordo che le notti con lei in ospedale non sono mai state sinonimo di fatica. Io non potevo fare altrimenti di esserle lì accanto. Forse ne avevo più bisogno io di lei.<br />
<br />
<br />
Perché in fondo, nonna, era vero quello che mi ripetevi sempre. Una cosa che racchiudeva tutta la nostra complicità, la nostra intesa, il nostro bene reciproco, il nostro essere l'una dell'altra.<br />
Ed è vera tutt'ora.<br />
Ed è la prima cosa che ti dirò quando ti rivedrò.<br />
<br />
<i>Io e te siamo due!</i><br />
<i><br /></i>
<i>Tanti auguri Nonna</i><br />
<i><br /></i>
<i>Chiara</i><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-29674964287376618842012-11-15T18:23:00.000+01:002012-11-15T18:45:57.139+01:00INSIEME CONTRO IL TETANO NEONATALE - C'era una volta #incamerunconclaudia (par. I)<br />
<div class="MsoNoSpacing">
<i>"C’era una volta (e c’è ancora) un paese lontano lontano
chiamato Africa; un paese caldo dove sembra sempre estate, dove il cielo sembra
molto più grande e dove vivono tantissimi animali come quelli di cui la mamma
ti racconta le storie per fare la nanna.</i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>E’ un paese davvero distante da dove abitiamo, ancora più
distante di casa dei nonni, molto di più, e anche lì vivono tante mamme con i
loro bambini, come me e te.</i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i><br /></i></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-92P-zBvc6Dc/UKUNmqOcaTI/AAAAAAAAAnI/-my3cwuDeZU/s1600/%23incamerunconclaudia3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="http://4.bp.blogspot.com/-92P-zBvc6Dc/UKUNmqOcaTI/AAAAAAAAAnI/-my3cwuDeZU/s400/%23incamerunconclaudia3.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://pinterest.com/claudiaporta/insieme-contro-il-tetano/" target="_blank">Insieme contro il tetano - Pinterest</a></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNoSpacing">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Bambini come te a cui piace giocare, andare a scuola,
stare con i propri amichetti, rincorrersi e ridere. </i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Mamme come me, che sono felici quando vedono che anche i
loro bambini stanno bene. Perché la mamma è felice quando vede che cresci sano
e forte mentre è triste quando vede che non stai bene. Lo sai questo, vero?</i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Purtroppo ai bambini di questo paese lontano molte volte
succede che si ammalino addirittura appena usciti dalla pancia della loro
mamma. Sai perché? </i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>L’Africa è un paese tanto bello quanto povero, e quando
la mamma dice povero non vuole dire che non hanno i giochi, la tv, lo zainetto
per l’asilo o il budino al cioccolato se hai fatto il bravo. Le persone in
Africa a volte non hanno nemmeno abbastanza acqua da bere o le medicine per
curarsi, nemmeno i bambini, anche quelli piccoli piccoli. </i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>T’immagini Lore se quando hai il raffreddore o il mal di
pancia la mamma non avesse la medicina per farti guarire? In Africa purtroppo
succede. E in Africa le malattie sono mooolto più birbe del raffreddore. Tante
mamme là sono tristi proprio perché non possono curare i loro bambini.</i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Sai allora cos’è successo?</i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i><br /></i></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-Zs4omsrENN0/UKUEN7JIMQI/AAAAAAAAAmg/kuadyv0mrTI/s1600/%23incamerunconclaudia2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="285" src="http://3.bp.blogspot.com/-Zs4omsrENN0/UKUEN7JIMQI/AAAAAAAAAmg/kuadyv0mrTI/s400/%23incamerunconclaudia2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://pinterest.com/claudiaporta/insieme-contro-il-tetano/" target="_blank">Insieme contro il tetano - Pinterest</a></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Un bel giorno una mamma di nome Claudia, insieme ad altre
persone, hanno deciso di partire per l’Africa per aiutare tutte quelle mamme e
i loro bambini. </i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Alcuni hanno dato una mano per cercare l’acqua pulita, altri hanno
portato le medicine per sconfiggere le malattie birbe. </i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Mamma Claudia è andata a
trovare i bambini in ospedale e ha passato un giorno intero con loro, ha
conosciuto e parlato con le loro mamme e gli ha raccontato delle belle fiabe.</i></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-23GKx-bESbs/UKTxDnp8hcI/AAAAAAAAAmM/a60xSVFQErQ/s1600/%23incamerunconclaudia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="267" src="http://3.bp.blogspot.com/-23GKx-bESbs/UKTxDnp8hcI/AAAAAAAAAmM/a60xSVFQErQ/s400/%23incamerunconclaudia.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://pinterest.com/claudiaporta/insieme-contro-il-tetano/" target="_blank">Insieme contro il tetano - Pinterest</a></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Sai che mamma Claudia ha conosciuto anche un Re? </i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i><br /></i></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-hloNuhtvKIo/UKUG-_LFIvI/AAAAAAAAAm0/-oSbLGggvwY/s1600/Camerun-203.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="http://4.bp.blogspot.com/-hloNuhtvKIo/UKUG-_LFIvI/AAAAAAAAAm0/-oSbLGggvwY/s400/Camerun-203.jpg" width="266" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://www.lacasanellaprateria.com/2012/10/proteggere-la-vita/" target="_blank">Insieme contro il tetano - La casa nella prateria</a></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Era
il capo del villaggio dei bambini, un capo molto saggio che si prende cura del
suo popolo; invece della corona ha un cappello intrecciato e un vestito con i colori della sua terra, e ha uno
scettro magico che scaccia via le mosche! </i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Gli abitanti di quel paese lontano erano così contenti dell’arrivo
di Claudia e dei suoi amici che ballavano dalla gioia e sorridevano, come te
quando la mattina di Natale trovi i regali sotto l’albero.</i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Adesso mamma Claudia è tornata a casa dai suoi bambini
che come voi aspettavano che la loro mamma gli raccontasse una storia a lieto
fine come quella da lei vissuta.</i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<i>Ma la storia del Re di Malimba, delle mamme che ballano e
dei bambini che ridono non è finita qui. E’ una storia che sta accadendo ora,
nello stesso istante in cui te la sto raccontando. E anche noi Lore possiamo
aiutare quei bambini, ora. Anzi, perché non lo facciamo? Vieni, mettiti le
scarpine che andiamo a fare un po’ di spesa…"</i></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing">
Questa sarà una delle storie che racconterò ai miei figli.
Non è una favola ma è una realtà concreta fatta di persone che hanno bisogno e
persone disposte ad aiutare.</div>
<div class="MsoNoSpacing">
E’ la storia di Claudia Porta, mamma e blogger de <a href="http://www.lacasanellaprateria.com/" target="_blank"><b>La casa nellaprateria</b></a>, partita alla volta del Camerun con una delegazione Unicef, in
collaborazione con P&G, con l’obbiettivo di sconfiggere la piaga del tetano
materno e neonatale, come ci spiega la stessa Claudia:</div>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="background-color: #f3f3f3;">“<span style="color: #444444;">Nei
Paesi in via di sviluppo, ogni 9 minuti un bambino muore a causa del tetano
neonatale. Di questi, il 70% nel primo mese di vita.<span class="apple-converted-space"> </span><strong><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Unicef</span></strong><span class="apple-converted-space"> </span>ha
come obiettivo quello di debellare il tetano materno e neonatale entro il 2015.
Grazie alle campagne avviate con il contributo di P&G, la malattia è già
stata sconfitta in otto Paesi (Myanmar, Uganda, Senegal, Liberia, Ghana,
Guinea-Bissau, Timor Est e Burkina Faso). Entro il 2102,<span class="apple-converted-space"> </span><strong><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Unicef</span></strong><span class="apple-converted-space"> </span>conta
di liberare da questa piaga anche il Camerun e altri otto Paesi.</span></span><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444;">Questa
malattia mortale è infatti facilmente prevenibile grazie alla vaccinazione
delle donne in età fertile e in gravidanza, che protegge mamme e bambini dal
rischio di infezione durante il parto.”</span></blockquote>
<div class="MsoNoSpacing">
<span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444;"> </span><span style="color: #444444;">Anche
noi possiamo dare una mano a raggiungere questo importante traguardo:</span></div>
<div class="MsoNoSpacing">
</div>
<br />
<div class="MsoNoSpacing">
</div>
<ul>
<li><span style="color: #444444;">Già </span><span style="background-color: #f3f3f3;"><span style="color: #555555; font-family: Calibri, sans-serif;"><b>dal 1 ottobre e
fino al 31 dicembre 2012 </b>è</span><span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; color: #555555;"> possibile
sostenere l’iniziativa anche presso supermercati e ipermercati grazie a un
semplice meccanismo 1 confezione=1 vaccino. Basterà individuare le confezioni o
le attività promozionali legate all’iniziativa e, per ogni confezione
acquistata, Dash e le altre marche P&G doneranno all’UNICEF l’importo
equivalente all’acquisto di una dose di vaccino. Al fianco di Dash, ci sono
Gillette, Pantene, Oral-B, AZ, Olaz, Herbal Essences, ACE, Ambi Pur, Fairy,
Mastro Lindo, Swiffer, Viakal.</span></span></li>
<li><span style="color: #444444;">Potete
andare sul <a href="http://www.desiderimagazine.it/missionebonta/home.aspx" target="_blank"><b>sito dell' iniziativa</b></a> </span><span style="color: #444444;">dove, oltre a trovare maggiori informazioni a riguardo, potete reindirizzarvi
sulle FB fanpage dei prodotti che partecipano al progetto, trovare il post che
parla dell’iniziativa ‘Insieme contro il tetano neonatale’ e donare 1 vaccino cliccando
‘Mi piace’ o 3 vaccini cliccando ‘Condividi’</span></li>
<li><span style="color: #444444;">Parlate
del vostro contributo e seguite il progetto su Facebook oppure su Twitter </span><span style="color: #444444;">tramite <b>@ClaudiaPorta</b> e <b>@DashPerUnicef</b> twittando con gli hashtag <b>#incamerunconclaudia
#dashperunicef #p&gperunicef #controiltetano #pgperunicef</b></span><span style="color: #444444;"><b> </b></span></li>
<li><span style="background-color: #f3f3f3; color: #555555;">Potete seguire la storia di Claudia sul suo blog, dove troverete anche i video del suo Diario di Viaggio oppure attraverso le bellissime foto dell' esperienza in Camerun su</span><span style="background-color: #f3f3f3; color: #555555;"> </span><a href="http://pinterest.com/claudiaporta/insieme-contro-il-tetano/" target="_blank"><b>Pinterest</b></a></li>
<li><span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444;"> </span><span style="color: #444444;">Per
maggiori informazioni visitate il sito di </span><a href="http://www.unicef.it/web/missionebonta/" target="_blank"><b>Missione Bontà</b></a><span style="color: #444444;"><b> </b>dal quale è possibile, per chi desidera, dare un ulteriore contributo con una donazione in euro. </span></li>
</ul>
<br />
<div class="MsoNoSpacing">
<span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444;">C'è anche un'interessante intervista a Claudia fatta da Adriana di <i>Ricomicio da quattro,</i> pubblicata sul suo </span>blog, che potete leggere <b><a href="http://www.ricominciodaquattro.com/?p=768" target="_blank">qui</a></b>.<span style="background-color: #f3f3f3; color: #444444;"> </span></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<span style="color: #444444; mso-bidi-font-family: Arial;"><br /></span></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<span style="color: #444444; mso-bidi-font-family: Arial;">Raccontate
ai vostri figli una storia alla quale potete partecipare in prima persona, una
storia che potrà avere un lieto fine anche grazie anche a voi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-4DfmPeNFDck/UKUbzNIOdqI/AAAAAAAAAnc/ZJ7P_R8BKns/s1600/%23incamerunconclaudia4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="http://4.bp.blogspot.com/-4DfmPeNFDck/UKUbzNIOdqI/AAAAAAAAAnc/ZJ7P_R8BKns/s400/%23incamerunconclaudia4.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://pinterest.com/claudiaporta/insieme-contro-il-tetano/" target="_blank">Insieme contro il tetano - Pinterest</a></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNoSpacing">
<span style="color: #444444; mso-bidi-font-family: Arial;"><br /></span></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<span style="color: #444444; mso-bidi-font-family: Arial;"><br /></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: right;">
<span style="color: #444444; mso-bidi-font-family: Arial;">[ #incamerunconclaudia to be continued...]</span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: right;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing">
</div>
<blockquote class="tr_bq">
P.S: un grazie a Manuela per avermi coinvolto in questa iniziativa, bella ma soprattutto utile, perché quando uno scopo come questo è condiviso fare le cose (in questo caso scrivere un post) ha tutto un altro gusto. </blockquote>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-66915908667201386502012-11-06T16:51:00.000+01:002012-11-06T16:58:39.746+01:0050 sfumature di papàIn verità è un po' che avevo in mente questo post. Stimolata dalla piacevole conoscenza di <a href="http://50sfumaturedimamma.blogspot.it/" target="_blank">50sfumaturedimamma</a>, le mie amiche une-e-trine (alle quali il titolo si ispira e non al famoso Mr. Grey), l'input è stato completato dopo la lettura di un divertente articolo su <a href="http://bambino.donnamoderna.com/papa-in-attesa/?utm_source=twitter&utm_medium=social&utm_campaign=profile" target="_blank">DonnaModernaBambino </a>scritto da Davide Nonino ( aka @appiccicati ) sulla figura del 'papà in attesa' (e sapere che è stato scritto da un uomo è ancora più spassoso, ve lo consiglio). E così mi sono decisa.<br />
Le fonti (vi assicuro attendibili) di questo post nascono invece tra una chiacchiera e l'altra tra amiche mamme, reali e virtuali, come spesso accade, sull'argomento <i style="font-weight: bold;">papà</i>, della serie: "ma il tuo com'è? ti aiuta? dormeinpiedi? se ne frega? ha le capacità ma non si applica? (ah, no,questo lo dicono sempre a scuola), è un casalingo mancato?" etc....<br />
E le risposte contemplano tante di quelle variabili da poterci scrivere un manuale: chi, sentendo piangere la prole di notte, si sveglia e addirittura si alza, chi invece continua a ronfare come un trattore; chi 'di tv e videogiochi non se ne parla'; chi, al contrario, per Natale vuole regalare ai figli l'ultima consol megaspaziale anche se hanno meno di 2 anni perché 'va beh, intanto che crescono ci gioco io'. E via all'infinito. <br />
Quando noi-donne parliamo di loro-uomini i commenti si sprecano e la lingua si scioglie nemmeno facessimo un'orazione accademica.<br />
Ma, soprattutto, quando noi-mamme parliamo di loro-papà, si salvi chi può.<br />
Forse noi pretendiamo troppo (e loro potrebbero fare un passo più); forse dovremmo stare più rilassate (e loro potrebbero contribuire alla causa); forse, forse, forse....<br />
Fatto sta che parlando con alcune mamme ciò che è evidente è che ogni uomo, bene o male, presto o tardi, nel suo personalissimo modo, risponde alla chiamata della responsabilità genitoriale.<br />
E spezzando una lancia a favore di chi viene da Marte dico che, se è vero che gli uomini non sono tutti uguali (perché dai, onestamente molti si salvano, ammettiamolo), le tipologie di papà sono ancora più varie e numerose.<br />
E interessanti.<br />
Perché di fronte ai figli l'uomo tira fuori l'essenza di sé, positiva o negativa che sia. Non come noi che nasciamo con l' istinto (che spesso si trasforma in un 'pallino') della madreperfetta, il nostro è più un senso unico. Probabilmente è anche per questo che un bravo papà è più facilmente apprezzabile di una brava mamma.<br />
<br />
Ma veniamo al punto. <br />
<br />
Apparentemente sono tutti accomunati dall'espressione un po' sommessa di chi deve sopportare gli scleri quotidiani della madre dei propri figli e dall'illuminarsi del viso appena pronunciano il loro nome (soprattutto se il nome l'hanno scelto loro).<br />
Dopodiché ognuno mette in pratica la paternità a modo suo.<br />
E alcune di queste <b>modalità</b> sono comuni e hanno delle <b>caratteristiche dominanti</b>.<br />
Per esempio:<br />
<br />
<br />
Il papà <b>Chioccia</b>:<br />
si occupa dei figli a 360°. Anzi no, 359°, giusto perché non ha il seno. Perfetto, se non fosse che a volte pensa di essere più madre di te. Tu a quel punto gli ricordi delle nausee e del parto e torna tutto nei ranghi.<br />
<br />
<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-iXvLPWPrAEE/UJkhtFw48ZI/AAAAAAAAAlc/Hp0-6tQBt18/s1600/dormire-bene.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="139" src="http://3.bp.blogspot.com/-iXvLPWPrAEE/UJkhtFw48ZI/AAAAAAAAAlc/Hp0-6tQBt18/s200/dormire-bene.jpg" width="200" /></a>Il papà <b>Ghiro</b>:<br />
bravo, per carità, ma non si sveglia mai, MAI, quando la notte piangono. Vive di un sonno profondo, roba che tu non sai più cosa sia da tempo immemore. E lo detesti soprattutto quando la mattina si sveglia col sorriso e ti chiede 'Dormito?'<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Ip2y2Nl4zjM/UJkrN8YMtuI/AAAAAAAAAlw/8eVHk71xKrw/s1600/pap%C3%A0-orsetto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-Ip2y2Nl4zjM/UJkrN8YMtuI/AAAAAAAAAlw/8eVHk71xKrw/s200/pap%C3%A0-orsetto.jpg" width="186" /></a>Il papà <b>Orso</b>:<br />
di poche parole, se ne sta sul divano, sembra quasi anaffettivo; poi torni a casa e lo trovi a giocare come un matto rotolandosi per terra con i nani. Tu lo guardi così O.O e lui che si giustifica borbottando una cosa del tipo 'se non ci sei tu in qualche modo devo pur fare!',anche se alla fine si diverte più lui di loro.<br />
<br />
<br />
Il papà <b>Canguro</b>:<br />
è un girellone per natura infatti è sempre disponibile a caricare i figli per portarli a passeggio. In casa fa poco o niente, ma in compenso tu mamma puoi fare almeno le tue cose in santa pace. E' un tipo sportivo, spesso in tuta e sneakers, e per le uscite naturalmente predilige il marsupio.<br />
<br />
<br />
Il papà <b>Pigna</b>:<br />
l'avete mai sentito il detto 'sei duro come le pine verdi' ? Ecco, è lui. Quello che non sai se ci è o ci fa, quello che mentre parli, anche della stessa cosa 10 volte al giorno, tentando di spiegargliela (tipo come cambiare un pannolino, dove prendere i vestiti e altre necessità nanesche) , continua a ripeterti 'che hai detto? scusa, non ho sentito/capito'. E tu, a quel punto, ti trasformi in Carrie l'incendiaria.<br />
<br />
<br />
Il papà <b>Hippie</b>:<br />
non immaginatevi un sessantottino capellone vestito d'arcobaleno, no. L'hippie nella tipologia paterna è quello che vive secondo il pensiero liberista del 'laissez faire, laissez passer'. Lui si definisce un animo libero privo di ansie di fronte ai figli. Arrenditi, paragonata a lui sarai sempre 'la sclerata'. Anche quando, un po' preoccupata, deciderai di chiamare il pediatra al settimo giorno di febbre a 40. Esagerata!<br />
<br />
<br />
Il papà <b>Furio</b>:<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-wgz0HMUlw9s/UJkhcvRdc2I/AAAAAAAAAlU/camsIDwMVHY/s1600/furio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-wgz0HMUlw9s/UJkhcvRdc2I/AAAAAAAAAlU/camsIDwMVHY/s1600/furio.jpg" /></a>pensate al mitico personaggio di Verdone, il marito di Magda: precisino, puntuale, schizzinoso, superorganizzato, sì, insomma, <strike>un rompiballe</strike> un po' pignolo. Ha sempre da ridire su tutto, secondo lui non ne fai mai una al verso. Cura la famiglia nei minimi particolari ma seguendo sempre una regia di tipo patriarcale. Tu della sua casa sei la regina. Continuamente ripresa su ogni cosa, ma sei la regina.<br />
[Consiglio: fai qualcosa prima di ritrovarti a ripetere all'infinito 'non ze la fazzo più' perchè il bello e tenebroso col maggiolone disposto a fuggire con te esiste solo nei film].<br />
<br />
<br />
Il papà <b>'MiaMatre'</b>:<br />
Secondo voi chi è? Esattamente, proprio lui. Quello che come ha tirato su i figli sua madre non li ha tirati su nessun'altra donna in tutta la storia dell'umanità. E' un papà attento, premuroso, fiero della progenie (soprattutto maschile, poiché 'le donne sì, ma l'omini so mejo'); in casa si dà da fare entro certi limiti e tali limiti non sono dati dal fatto che sia un incapace o perché sia pigro, affatto. Quando lo vedete fermo di fronte a una cosa che potrebbe benissimo fare lui la ragione è una sola, ovvero 'questa cosa in casa mia l'ha sempre fatta mia Matre'. E sono gli stessi che dicono ' a te mia madre non è mai piaciuta'. Ah sì?<br />
<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-L0Zhn40VUMY/UJksfTLegSI/AAAAAAAAAl4/ixGDZ2w3c0c/s1600/sempre_giovane.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a>
<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-L0Zhn40VUMY/UJksfTLegSI/AAAAAAAAAl4/ixGDZ2w3c0c/s1600/sempre_giovane.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a>Il papà <b>Stachanovista</b>:<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-L0Zhn40VUMY/UJksfTLegSI/AAAAAAAAAl4/ixGDZ2w3c0c/s1600/sempre_giovane.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="182" src="http://2.bp.blogspot.com/-L0Zhn40VUMY/UJksfTLegSI/AAAAAAAAAl4/ixGDZ2w3c0c/s200/sempre_giovane.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a>questa è la tipologia più diffusa. E' quello che torna sempre stancherrimo dal lavoro e, quando tu gli chiedi di cambiare un pannolino o di dargli la pappa o di guardarli un attimo per farti la prima doccia dopo giorni, dopo 5, dico 5, minuti che li ha, dice ' Ne hai per molto? Io sono stanco, lavoro tutto il giorno!' E lo dice a te, che tra casa, bimbi e lavoro tuo hai una giornata di 24 h. Avete presente, vero? Non avevo dubbi.<br />
(Variante dello Stachanovista è lo Yuppie, ovvero lo Stachanovista in versione career mood).<br />
<br />
<br />
Le tipologie non finirebbero qui ma per onestà scientifica riporto quelle effettivamente sperimentate, direttamente e indirettamente, e che quindi conosco meglio. <br />
Alcune sarebbero degne di un ulteriore approfondimento e chissà che non succeda in qualche post futuro, supportata nella stesura da qualche uomo di buona volontà e con il senso dell'umorismo.<br />
<br />
E a proposito di senso dell'umorismo, cari papà, padri, babbi, mi rivolgo a voi che avete avuto l'arditezza di arrivare a leggere fino a questo punto, non ve la prendete troppo, il difetto, si sa, fa notizia ma l'affetto, il vostro, è indiscusso.<br />
Lo sappiamo tutti, noi mamme siamo così, dobbiamo riderci un po' su, e vi assicuro che lo facciamo già abbastanza anche su di noi, perché senza l'ironia non è possibile essere genitori, perlomeno genitori sereni.<br />
Vi dico solo che sto scrivendo questo post mentre il Babbo è qui che si perde dietro a loro a fare biscotti a forma di animali e crostate di marmellata. E ho detto tutto. <br />
La banale verità è che se non foste importanti non vi prenderemmo così <strike>per il chiulo</strike> in giro. In qualsiasi salsa che vi si presenti, da qualsiasi angolatura, sotto qualsiasi luce, quella del papà rimane una figura fondamentale. Molto più di quanto la maggior parte di voi pensi (e a volte anche noi).<br />
Anzi, o voi che leggete, dite la vostra.<br />
<br />
E voi mamme avete riconosciuto qualcuno dei vostri? O avreste da raccontarne altrettante?<br />
A voi la tastiera :)chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com26tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-61328863580741736692012-10-17T00:30:00.000+02:002012-11-03T12:08:47.710+01:00Il Nastro Rosa. Storia di una donna comune.<span style="text-align: justify;">Mia mamma all'epoca aveva 48 anni. Una famiglia, un lavoro, una casa con cui far quadrare i conti; e una ciste al seno, che aveva saputo essere innocua, ormai da più di 10 anni.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
Quel giorno tornò a casa dopo un controllo di routine e vidi subito che non era la stessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non aveva la sua solita fretta di togliersi gli abiti da lavoro e mangiare un boccone prima di rientrare; quando tornava a casa da lavoro andava sempre di fretta, ed era stanca, ma aveva comunque la serenità di chi ha la sua routine, perché in fin dei conti tutto andava come doveva andare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non quel giorno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quel giorno le dissero che sotto quella ciste innocua, alla cui presenza si era ormai abituata, si era formato qualcosa che di innocuo aveva ben poco. Qualcosa a cui non ti puoi abituare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io avevo poco più di 13 anni; ricordo che il giorno stesso della notizia andai in camera mia, nella mansarda, e lessi tutto il libretto della Manon Lescaut. Mia mamma si chiama come l'opera di Giacomo Puccini. Le misero lo stesso nome di sua nonna, figlia del primo ottone nell'orchestra dello stesso Puccini; tutti quelli della sua famiglia venivano battezzati con i nomi delle grandi opere italiane: per cui avevamo la zia Aida, lo zio Otello, la cugina Tosca e così via.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ricordo bene la ragione del perché di quella lettura, fu per istinto, credo. Sapevo quale fosse il nome di mia mamma e sapevo che era particolare ma non m'importava più di tanto e non mi ero mai interessata veramente di chi fosse questa signora Lescaut. Quando, quasi inconsciamente, mi resi conto che di lei avrebbe potuto rimanermi solo il nome, presi quel libretto, come per conoscerla meglio, per avere qualcosa in più di lei, da tenere con me, qualsiasi cosa fosse successa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Fu operata una settimana dopo la diagnosi. Era un tumore maligno e aveva già attaccato i linfonodi. Insieme al male le dovettero asportare anche parte del seno ma non le importò molto perché ciò che contava era fare il necessario.</div>
<div style="text-align: justify;">
O forse le importava, ma non lo dette molto a vedere; e io, a 13 anni, probabilmente non riuscii a cogliere il significato che potesse avere, per una donna, perdere una piccola parte di sé, della sua femminilità. Io che non ero nemmeno sviluppata, piatta come una tavola, un maschiaccio fuori e dentro.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'operazione andò bene; seguì la riabilitazione, per mangiare, per guidare, sapendo comunque che il braccio non sarebbe tornato come prima; e poi la chemio, le nausee, le giornate al buio in camera, i capelli che cadevano a manciate; e poi la radioterapia e 5 anni di farmaci antitumorali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il sospiro sospeso a ogni esame, quel 'tranquilla Chiara, va tutto bene' e la paura che invece non andasse bene per niente e me lo tenesse nascosto per non farmi stare male. E i primi buoni risultati, più che buoni, confortanti, quelli che trasformano un sospiro sospeso in un sospiro di sollievo. Un sospiro sospeso per anni, un'apnea da fare invidia ai migliori sub.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il sapere che se avesse fatto l'esame di <b>prevenzione</b> 1 mese dopo probabilmente non ce l'avrebbe fatta.</div>
<div style="text-align: justify;">
E invece è qui.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mia mamma ora ha 66 anni e sta bene. Se si ricordasse più spesso quello che è riuscita a passare starebbe anche meglio. E avrebbe più fiducia in se stessa. Io e mia mamma siamo il giorno e la notte; spesso dico che mi rompe le scatole e le rimprovero di essere troppo emotiva e fragile. Un po' per carattere, un po' per le circostanze della vita che allontanano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma le sono grata di non essere stata emotiva e fragile nel momento decisivo della sua vita e l'ammiro per questo perché non so io come avrei reagito. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E ringraziare, perché la vita, con tutti i suoi imprevisti, buoni e cattivi, non te la dai da te.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché in fin dei conti le brutte notizie capitano tutti i giorni, a chiunque, anche a gente migliore di noi. E io non mi sento né più brava, né più buona, né più fortunata di altri e penso di poterlo dire anche a nome di mia madre. Per cui non mi scandalizzo per il male che mi capita, ma mi sorprendo per il bene che mi sceglie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo dico ora a distanza di 18 anni perché, dopo un esame dubbio finito per il meglio, posso affermare che questo Bene mi ha scelta di nuovo, personalmente, e non posso che esserne grata, per questo e per ogni giorno che, per un istante, ho pensato stupidamente di non avere.</div>
<div style="text-align: justify;">
E infine, sperare di poter dire lo stesso, qualsiasi imprevisto la vita mi riservi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché ho raccontato questa storia?</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche quest'anno Ottobre è il mese della <b><a href="http://www.nastrorosa.it/" target="_blank">Campagna Nastro Rosa</a></b>, in Italia a fianco della <b><a href="http://www.legatumori.it/" target="_blank">LILT</a></b> (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), dedicata alla prevenzione del tumore al seno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>E' un dovere raccontare di chi ce l'ha fatta. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
Spero che alla mia possano seguire altre storie.<b> Se vi va, raccontate la vostra.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-K9V88OyeMXI/UH3K6De30nI/AAAAAAAAAZY/PXqA4IsojME/s1600/locandina.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="400" src="http://4.bp.blogspot.com/-K9V88OyeMXI/UH3K6De30nI/AAAAAAAAAZY/PXqA4IsojME/s400/locandina.JPG" width="330" /></a></div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 8.0pt; font-variant: small-caps; letter-spacing: 1.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: Wingdings;">q<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-variant: normal;"> </span></span><!--[endif]--><b><u><span style="font-variant: small-caps; letter-spacing: 1.0pt;">visite senologiche<o:p></o:p></span></u></b></div>
</div>
</div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<b>Durante
il mese di ottobre</b><b> i 395 punti Prevenzione (Ambulatori) LILT, </b>la
maggior parte dei quali all’interno delle<b>
106 Sezioni Provinciali </b>della Lega Italiana per <st1:personname productid="la Lotta" w:st="on">la Lotta</st1:personname> contro i<b> </b>Tumori,
saranno a disposizione per <b>visite senologiche e controlli clinici
strumentali.<o:p></o:p></b></div>
</div>
</div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
</div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Wingdings; font-size: 8.0pt; font-variant: small-caps; letter-spacing: 1.0pt; mso-bidi-font-family: Wingdings; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: Wingdings;">q<span style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 7pt; font-variant: normal;"> </span></span><!--[endif]--><b><u><span style="font-variant: small-caps; letter-spacing: 1.0pt;">il calendario di visite ed
eventi<o:p></o:p></span></u></b></div>
</div>
</div>
<div class="MsoBodyTextIndent2" style="margin-left: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
Per
conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulatorio <b>LILT</b> più vicino,
in cui effettuare anche esami di diagnosi precoce e controlli, si può chiamare,
per informazioni, il <b>numero verde</b> <b>SOS
LILT</b> <b>800-998877</b> o consultare i siti <a href="http://www.nastrorosa.it/"><b><span style="color: windowtext;">www.nastrorosa.it</span></b></a><b> o </b><a href="http://www.lilt.it/" title="http://www.lilt.it/"><b><span style="color: windowtext;">www.lilt.it</span></b></a>
dove saranno pubblicati anche gli eventi organizzati nelle varie città italiane
nel mese di ottobre.</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 2pt 0cm; text-align: center;">
<b><u><span style="color: windowtext; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; font-variant: small-caps; letter-spacing: 1.0pt;"><o:p></o:p></span></u></b></div>
<div style="text-align: justify;">
.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-13968079257119869532012-10-13T10:05:00.000+02:002012-11-03T12:10:45.483+01:00#lamiglioreacrobazia della settimana is........<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b><span style="color: #cc0000;">#lamiglioreacrobazia</span> </b>della settimana è una divertente iniziativa 2.0 ideata da <b><a href="http://www.mammeacrobate.com/chi-siamo.html" target="_blank">MammeAcrobate</a> </b>dove le mamme raccontano (nello spazio di un <a href="https://twitter.com/MammeAcrobate" target="_blank">tweet</a> o su <a href="http://www.facebook.com/MammeAcrobate" target="_blank">fb</a>) le mirabolanti 'acrobazie' quotidiane di cui sono protagoniste (e coreografe) per riuscire a rimanere in equilibrio sul complesso filo della maternità (dall'organizzazione familiare-lavoro-casa e chi più ne ha più ne metta, lo sappiamo tutte, no? :))</div>
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In una parola, come trasformare la fatica delle sfighe giornaliere che spesso ci fanno sentire un po' disadatte in capriole e giravolte degne delle migliori funambole. </div>
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Perciò mamme, quando sentite girare la testa (e non solo) non è perché vi sta sfuggendo la situazione di mano ma semplicemente perché <b><span style="color: #cc0000;">#siamoacrobate</span></b>!</div>
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<br /></div>
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E #lamiglioreacrobazia della settimana is.........</div>
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....... la mia! :)</div>
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[e pensare che quando è successa mi sarei messa a piangere per lo sbattimento -.-] </div>
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.</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-jKKHwN1KVLY/UHkRn7NaQVI/AAAAAAAAAYs/YxkYF6szz7Y/s1600/miglioreacrobazia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://4.bp.blogspot.com/-jKKHwN1KVLY/UHkRn7NaQVI/AAAAAAAAAYs/YxkYF6szz7Y/s400/miglioreacrobazia.jpg" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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Grazie mille allo staff di MammeAcrobate, è stata una piacevole sorpresa!</div>
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<br />chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-43255441413876186462012-10-10T15:55:00.000+02:002012-11-03T12:14:28.497+01:00Io, loro e il cibo. Storia di un incontro (insperato).Torno adesso dalla visita di crescita del Piccolissimo, apro il pc e leggo che <a href="http://genitoricrescono.com/tema-del-mese-educare-a-mangiare/" target="_blank">il tema del mese di Genitoricrescono</a> tratta quello che per molto tempo è stato <b>il mio 'tallone d'Achille': il cibo</b>.<br />
Parto dicendo che Peppo è 9,5 kg per poco meno di 21 mesi. Abbiamo preso 600 gr. dopo l'ultimo inspiegabile blocco del peso e siamo risaliti sopra la temuta linea rossa del 3° centile, che per noi è grasso che cola (nel vero senso della parola).<br />
Direte "va beh, dei due fratelli c'è sempre quello che mangia meno/cresce meno" e io vi rispondo "ahahahahahahahahahaha, ahahaha. Ah".<br />
Quando dico che sono 'quasigemelli' non è per modo di dire.<br />
Il Piccolo, che ha 33 mesi, tocca a malapena gli 11 kg stecchiti. Ah, ed entrambi sono intolleranti al lattosio, una chicca immancabile.<br />
In questi primi (quasi) tre anni da mamma non solo mi sono dovuta sorbire tutte le mie insicurezze (cosa hanno, cosa non hanno, mangiano poco, mangiano male, cosa gli faccio, etc....dove la più bella è "gli darò abbastanza da mangiare?") ma anche la pressione degli altri, di TUTTI gli altri (o quasi), bravissimi a mettere in dubbio il tuo istinto materno che piano piano soffoca sotto consigli improbabili, che sai che con i tuoi figli non c'entrano niente.<br />
Per me, che per la maggior parte dei pasti sono da sola con loro, il momento del pranzo (e della cena) era diventato un incubo, e non esagero. Le mamme di figli inappetenti sanno benissimo di cosa parlo.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
C'è stato un periodo in cui il Piccolo metteva i canini e non mangiava un piffero, mentre cercavo di svezzare il Piccolissimo, un tettomane doc. Era talmente tanta l'ansia di fronte al loro essere scriccioli che l'imperativo era diventato <b>"devono mangiare a tutti i costi"</b> mentre io, dal nervoso, non mangiavo niente. <br />
Evidentemente c'era qualcosa di sbagliato, ma cosa? La mia preoccupazione? La loro disappetenza? Poi ho capito.<br />
Un giorno, stremata, ho detto "Non volete mangiare? Macchissenefrega! Non mangiate, non morirete di fame!", reazione di pancia, certo, ma in fin dei conti è vero; loro, figli del benestare, sono praticamente circondati dal cibo, appena hanno fame basta chiedere; senza contare il basilare istinto di sopravvivenza, un bambino 'sano' non si lascerebbe mai morire di fame. Infatti..... <br />
<br />
<span style="text-align: justify;">Un bel giorno, spuntati tutti denti e avviato lo svezzamento, i Quasigemelli hanno ripreso a mangiare, senza minacce o pressioni di alcun tipo, spontaneamente. E' stata una cosa talmente naturale che me ne sono accorta solo dopo un po', mi sono accorta che pensando a pranzo e cena con loro non mi veniva più l'ansia. </span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-fvnjcOMVW1k/UHV5z8VWN0I/AAAAAAAAAXc/sfS9lRf9RjQ/s1600/WP_002918.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="http://2.bp.blogspot.com/-fvnjcOMVW1k/UHV5z8VWN0I/AAAAAAAAAXc/sfS9lRf9RjQ/s400/WP_002918.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Adesso mangiano tutto e di tutto, e volentieri. Non sempre, ma non sono macchinette. Continuano a essere funamboli su quella linea rossa del 3° centile, ma non lo vivo più come un problema e loro, di sicuro, meno di me; la loro costituzione è questa, che mangino o no, non ingrassano, e dopotutto cosa pretendo, se penso che mio marito e io facciamo 103 kg in due......</div>
<br />
Quindi la morale della favola è 'bisogna fregarsene'? del tipo 'ognun per sè, Dio per tutti'? Non proprio, ma sicuramente il nocciolo della questione era, senza dubbio, il mio approccio.<br />
Personalmente aver detto 'macchisenefrega' è stato l'inizio di quel distacco che per me era necessario per <b>uscire dal tunnel</b> del 'dovete mangiare a tutti costi' e capire che l'approccio del <b>mangiare come dovere</b> era totalmente sballato.<br />
Non credo di dovere insegnare ai miei figli l'istinto a nutrirsi, di mangiare la quantità che secondo me è necessaria per sopravvivere, quello ce l'hanno da sé e si chiama <b>principio di autoregolazione. </b>Questa cosa di loro la impariamo con l'allattamento, ma poi, chissà perché, la dimentichiamo una volta messi di fronte al cibo da grandi. Chiaro che gli do sempre un tot di pasta, carne, verdure etc....a volte ne mangiano più, a volte meno, a volte niente, ma va bene così. Ho scoperto sulla mia pelle che educarli a mangiare (e non sto parlando di educazione alimentare, in questo sono una frana, andrei avanti a chinese take away ) non significa ripetergli allo sfinimento (loro e nostro) 'bisogna mangiare' perché questo, anche se inconsciamente, lo sanno da soli, è il loro corpo che glielo dice; al contrario, ignorano che<b> mangiare non significa solo nutrirsi</b>.<br />
Ed è qui che, a mio avviso, entra in gioco la parola educazione.<br />
Ho notato che la svolta dell'approccio tra loro (me) e il cibo è avvenuta quando abbiamo iniziato a mangiare tutti insieme, a tavola, stesso orario, stesse pietanze. Ovvero quando abbiamo iniziato a vivere pranzo e cena come un <b>momento di condivisione familiare</b>, il momento in cui babbo (almeno 1 volta al giorno) e mamma stanno con loro e fanno le loro stesse cose, un momento che unisce nello stesso gesto grandi e piccoli, un vero e proprio luogo di incontro della giornata durante la quale ognuno ha le sue.<br />
Ho quindi scoperto, per me in primis, il<b> 'mangiare' non solo come atto ma anche come momento e come luogo,</b> facce della stessa medaglia dalle quale non può prescindere<b> </b>la cosiddetta educazione a mangiare.<b> </b><br />
<b><br /></b>
Raccontata così sembra che a casa mia il momento del pasto sia uscito da un mix tra Tata Lucia e Gordon Ramsey con una buona dose di positività alla Mulino Bianco. Per carità, lungi da noi, ve lo assicuro. Lo sclero è sempre in agguato, insieme all'ansia e alla fatica che derivano dal confronto quotidiano tra 2 nani che fanno 20 kg e 5 anni in 2 e il loro approccio alla tavola. L'importante è ricordarmi che il cibo e il mangiare, se vissuti con la consapevolezza che non significano solo riempirsi la pancia e cavalcare l'onda di una curva di crescita al 90° centile, possono essere <b>un'occasione di crescita</b> (e non solo ponderale) per tutti.<br />
Mamme e papà di bambini inappetenti, compagni di stempio, vi dico solo 'yes we can!' e se vi va di parlarne fatevi avanti :)<br />
<br />
<b>Questo post partecipa al blogstorming </b>chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-52231885252951000692012-09-27T16:29:00.003+02:002012-11-03T12:15:37.363+01:00Perché puoi dire di essere 'Mamma'?L'altro giorno parlavo del più e del meno con R., la figlia della mia vicina, sulla quarantina, che fa la baby sitter da una vita. Le raccontavo di Lore, del primo giorno di asilo, del primo nostro distacco e conseguenti reazioni. Le ho raccontato del mio <i>self-control </i>di fronte al suo ingresso alla materna e che, nonostante il pianto, (so che può sembrare crudele) sono riuscita a lasciarlo con la dovuta tranquillità senza pormi troppi problemi.<br />
Quest'ultima cosa la racconto 'un po' così', quasi fossi impaurita del giudizio che R., da mamma, poteva avere di fronte alla mia completa serenità sull'argomento 'inserimento', quasi non fosse normale per una mamma covare tutta questa tranquillità di fronte alla circostanza.<br />
Lei lo percepisce subito e, dopo avermi raccontato un po' la sua esperienza, dice:<br />
" Io lavoro da più di 10 anni con 2 famiglie e ti posso dire che <b>una è una mamma e l'altra no</b>. L'altra <i>pensa</i> di essere una mamma, e pensa anche di essere brava, ma non è così".<br />
Rimango basita.<br />
" R, che vuol dire che 'non è una mamma'? Del genere 'io li faccio ma che al resto pensino gli altri?'<br />
" No no, anzi, è lei che per la maggior parte del tempo sta in casa con loro ma ci sta solo come <b>presenza fisica</b> e non come <b>presenza affettiva</b>"<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
"Cioè, in che senso, ti puoi spiegare meglio (perché so' de coccio....) ?"<br />
"Lei pensa di essere una mamma, e pure brava, perché fa fare ai figli tremila attività diverse, perché va a prenderli a scuola, gli fa da mangiare e li accompagna in queste tremila attività che lei ha deciso per loro. Ma mai che ci si perda in un gioco, che gli chieda com'è andata a scuola, che li abbracci al suo ritorno. Non partecipa della loro vita quasi fosse qualcosa che non la riguardi in prima persona".<br />
Ora, non sto scrivendo questo post per parlare del giudizio feroce dato da R. su questa mamma.<br />
Non so voi ma, lasciando un attimo da parte il fattore 'ma chi sei te per dire una cosa del genere', a me questo fatto del <b>'questa è una mamma/questa non lo è' </b>mi ha fatto sobbalzare sul posto. <br />
La prima cosa che ho fatto, scattata in automatico nel cervello, mentre ancora R. parlava, è di fare un esamino di una mia giornata tipo con i Quasigemelli, all'incirca così:<br />
- Tremila attività? - NO<br />
- Gioco con loro? - A VOLTE<br />
- Chiedo cosa ha fatto all'asilo? - SI<br />
- Li coccolo e/o dimostro il mio affetto? - SI<br />
- Sto in casa con loro e mi faccio i fatti miei? - A VOLTE<br />
- OK, ancora non sono come la mamma di R., posso continuare il dialogo.<br />
Tutto questo è accaduto nella mia testa nel giro di 3 secondi, forse nemmeno.<br />
Finiamo di parlare e ci salutiamo.<br />
Tornando verso casa ripenso a quel che mi ha detto R. e mi rendo conto che <b>l'essere mamma è tutto meno che un dato di fatto.</b><br />
Non sono mamma solo perché metto al mondo un figlio (il contrario non sarebbe un'affermazione ma un'eresia), non lo sono solo perché sto in casa con loro, non perché gli preparo pranzo e cena o perché li metto a letto, e tutto questo ogni santo giorno che Dio mette in terra.<br />
<b>E quindi? Perché sono una mamma? Cos'è che mi qualifica come tale?</b> Ok, perché gli voglio un bene spropositato, e questo è indubbio penso per il 99,9 % delle mamme. Ma in cosa consiste questo bene? In quale atti rappresentativi si esprime? Roba del tipo ' fare questo per me è essere mamma' , e dico solo e semplicemente mamma, non una mamma perfetta, bravissima, impeccabile etc.....ma che quando pensi a quel che fai per loro sai di essere perlomeno sulla buona strada.<br />
<br />
Io ci ho pensato, molto, e sono arrivata alla mia personalissima conclusione.<br />
Personalissima perché riguarda solo ed esclusivamente me, per quel che sono, per come sono, per quel che penso, per la fatica che faccio, niente a che fare con la frase (secondo me infelice) 'una mamma dovrebbe essere/dovrebbe fare'.<br />
Io, Chiara, sento di essere Mamma con la M maiuscola quando dedico gratuitamente tempo ai miei figli; quando il tempo con loro non è dovuto o obbligato; quando ad esempio gli canto una ninna nanna senza aver fretta che si addormentino; quando mi metto in dubbio; quando cercano la mia attenzione e io non cerco di liquidarli facendoli vedere un cartone perché 'ora non posso'; quando mi trattengo dal dargli uno sculaccione dopo che l'hanno combinata grossa ma cerco di spiegare perché non si fa; quando smetto di fare qualsiasi cosa per farmi massacrare a cavalluccio sul tappeto.<br />
Questi sono esempi spiccioli, presi nella quotidianità, che tengono conto soprattutto dei miei limiti, senza tirare in ballo massimi sistemi.<br />
<br />
Mi piacerebbe aprire una discussione con voi mamme su questo, amiche, conoscenti, lettrici per caso, mi piacerebbe sapere perché ognuna di voi, nella propria personale esperienza, ognuna con il suo<i> background</i>, si ritiene 'mamma'. Per confrontarsi e condividere, per mettersi un po' in gioco e per farla in barba agli stereotipi che ci sentiamo puntualmente affibbiare. Quindi vi chiedo:<br />
<b>E voi, perché potete dire di essere mamme?</b><br />
<br />chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-81805698495112445852012-09-22T19:23:00.000+02:002012-11-03T12:16:15.127+01:00Pensierando n. 3: Autunno 1989<div style="text-align: justify;">
Domani 23/09, come mi ha ricordato <a href="http://centopercentomamma.blogspot.it/2012/09/quando-inizia-lautunno.html" target="_blank">100%Mamma</a>, avviene ufficialmente l'equinozio stagionale, inizia l'autunno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi è ritornata in mente una <i>poesiola </i>che scrissi all'età di 9 anni, proprio in occasione dell'arrivo dell'autunno, che faceva più o meno così:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">L'autunno è arrivato come un ciclone, scordando le belle giornate di sole,</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">è arrivato con il suo manto dorato ed ha ricoperto il Creato.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">Le foglie di tutti i colori han cancellato i nostri dolori,</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">facendoci ridere e sghignazzare e i bambini far giocare.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">La prima pioggerella leggera leggera era come quella di primavera;</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">le rondini sono partite lasciando il paese felice.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">E io che guardo dalla finestra la gente modesta</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">che cammina sui marciapiedi infiniti.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">I contadini iniziano il loro lavoro, vedendo le foglie d'oro nella vigna scarlatta;</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">il tino ubriaco viene vuotato del vino frizzante del contadino.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">L'autunno è una meraviglia che riunisce la nostra famiglia,</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #999999;">e con il vento cede posto all'inverno.</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<i><br /></i>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ora... vi chiedo di avere pietà: la sintassi è quella che è e alcune parole furono messe più per rima che per esprimerne il concetto, ma non è questo l'importante (dopotutto avevo poco meno di 9 anni).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordo che la scrissi appena tornata da scuola, ancora con il grembiulino addosso, guardavo fuori e scrivevo sul lettone dei miei con ancora la sovracoperta leggera di cotone bianca e rosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò che mi colpisce è che la scrissi non perché me lo avessero dato come compito a scuola o simili, ma di mia spontanea volontà, probabilmente per minimizzare il dramma personale della fine dell'estate, vai a sapere. E mi colpisce forse perché ora, da 'grande', mi colgo spesso a perdere il senso (e il tempo) di fare qualcosa perché mi piace, o meglio, il piacere di fare qualsiasi cosa, senza pesarne solo il 'doverla' fare. Mi piaceva e mi divertiva tantissimo scrivere poesie, e per un periodo da ogni cosa che mi circondava nasceva un buon pretesto per scrivere una.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Ljd76tMiZAY/UF3x8MsTpZI/AAAAAAAAAWE/GDSN6-81wTQ/s1600/chiara+piccola+ridotta.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="244" src="http://4.bp.blogspot.com/-Ljd76tMiZAY/UF3x8MsTpZI/AAAAAAAAAWE/GDSN6-81wTQ/s320/chiara+piccola+ridotta.JPG" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Adoro ritrovare questi 'ricordi' di me, che sia rovistando nei cassetti o nella testa, e l'adoro solo per un motivo: perché mi testimoniano che anch'io ero come loro, che anch'io, un tempo, ero come i miei figli. Assetata di ciò che mi circondava, curiosa e stupita osservatrice, cercavo di trattenere il tutto nel modo a me più corrispondente. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
E il fatto di ricordare ancora <i>la mia</i> <i>poesiola</i> a memoria conferma che quella bimba, con tutte le sue aspettative e il suo desiderio di felicità, è ancora lì, da qualche parte. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-4847761625228372432012-09-19T17:00:00.001+02:002012-11-03T12:16:54.845+01:00Golidea! Composizioni colla-free (per i più piccoli e non)Parlando con alcune amiche mamme puntualmente spunta il problema del <b>'che caspita mi invento per intrattenerlo?'</b> Bella domanda. Soprattutto ad una come me che per pigrizia non attaccherebbe nemmeno un bottone.<br />
Invidio quelle mamme super creative, che ogni 2 x 3 partoriscono un'idea con cui poter far giocare il figlio e che ci si perdono dietro tra colori, cartoncini, forbici e chi più ne ha più ne metta. Io no, devo ammettere che in questo sono una mamma assai carente, ahimè.<br />
Ma questo Settembre variabile mi ha messo con le spalle al muro. I Quasigemelli passano molto del loro tempo <i>en plein air</i> in giardino, ma se fuori diluvia c'è poco da fare. Ci chiudiamo in casa e l'orologio inizia a rallentare. E sono tipo le 11 di mattina, niente nido perchè il piccolissimo sta con me e il piccolo ha già fatto le sue 2 ore alla materna. Quindi? <b>Cosa inventarsi con quello che si ha in casa?</b><br />
<b></b><br />
<a name='more'></a><b><br /></b><br />
Una cosa che piace molto a entrambi è giocare con la pasta, quella da cucina per intenderci. A volte vanno allo sportello che sembrano Bonnie e Clyde e iniziano a fare mambassa. Una volta presero un pentolone e ci buttarono 3 pacchi da quasi mezzo kg ognuno e di un formato diverso dall'altro (tipo penne, mezze penne e ditali): impiegai 40 minuti per ridividere il tutto.<br />
Dato che gli piace tanto questa benedetta pasta, ho pensato "potremmo fare delle composizioni con vinavil e cartoncino" ma per ora che siamo ancora under 3 la colla è bandita, minimo se la berrebbero.<br />
Cos'è che attacca/stacca senza fare relativamente danno? <b>Il nastro biadesivo!</b><br />
<span style="text-align: center;"><br />
</span> <span style="text-align: center;">Per iniziare ho preso un </span><b style="text-align: center;">cartoncino</b><span style="text-align: center;"> (recuperato dal fondo di un quadernone), 1 paio di </span><b style="text-align: center;">forbici</b><span style="text-align: center;"> e il </span><b style="text-align: center;">biadesivo</b><span style="text-align: center;"> ( alto 3-4 cm).</span><br />
<span style="text-align: center;"><br />
</span> <span style="text-align: center;"><br />
</span> <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-ZOTzajJe-qU/UFhnNSmzkRI/AAAAAAAAAUA/zoSFAgn159w/s1600/14092012382.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-ZOTzajJe-qU/UFhnNSmzkRI/AAAAAAAAAUA/zoSFAgn159w/s320/14092012382.jpg" width="240" /></a></div>
<span style="text-align: center;"><br />
</span> <br />
<br />
<span style="text-align: center;">Poi ho </span><b style="text-align: center;">'rivestito' </b><span style="text-align: center;">completamente il cartoncino con il nastro biadesivo (per questo è più pratico un nastro di una certa altezza) mettendo una striscia accanto all'altra e cercando di </span><b style="text-align: center;">non sovrapporle</b><span style="text-align: center;">, altrimenti una volta che andiamo a togliere la pellicola succede un pasticcio. </span> <br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-EMgXqRL9J3g/UFhprjIOteI/AAAAAAAAAUI/urx9zfIThWw/s1600/14092012383.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-EMgXqRL9J3g/UFhprjIOteI/AAAAAAAAAUI/urx9zfIThWw/s320/14092012383.jpg" width="240" /></a></div>
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-in2FaSawQ74/UFhp90IMjsI/AAAAAAAAAUQ/CE5Y1IsyV0U/s1600/14092012384.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-in2FaSawQ74/UFhp90IMjsI/AAAAAAAAAUQ/CE5Y1IsyV0U/s320/14092012384.jpg" width="240" /></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/-in2FaSawQ74/UFhp90IMjsI/AAAAAAAAAUQ/CE5Y1IsyV0U/s1600/14092012384.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br />
</a><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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Una volta tolta ogni pellicola<b> la base è pronta</b>. Il risultato è quello di <b>un foglio di 'lavoro' attacca/stacca, </b>adatto per tutti ma soprattutto per chi come me ha bimbi ancora piccoli e li vorrebbe far divertire nel 'creare' qualcosa da soli ma senza il pericolo di usare colle liquide o a stick.</div>
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Io ad esempio ho preparato una ciotolina con diversi tipi di pasta e con questa hanno iniziato a fare le loro composizioni appiccicose :)</div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-uWHgyNlE5rc/UFhtvdwqyWI/AAAAAAAAAUk/Rol8w1M0lwc/s1600/14092012385.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-uWHgyNlE5rc/UFhtvdwqyWI/AAAAAAAAAUk/Rol8w1M0lwc/s320/14092012385.jpg" width="320" /></a></div>
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E' molto semplice e versatile poiché si possono usare un'infinità di materiali per comporre qualsiasi cosa. </div>
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Oltre ai loro cartoncini ne ho preparato un terzo per me :) da fare insieme e guardandomi intorno ho preso un po' di qua, un po' di la, ed è venuto fuori questo:</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-YRF1gix7Z5E/UFhwg2XPCaI/AAAAAAAAAU4/-EtpnUTWMOw/s1600/14092012389.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-YRF1gix7Z5E/UFhwg2XPCaI/AAAAAAAAAU4/-EtpnUTWMOw/s400/14092012389.jpg" width="300" /></a></div>
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<u><br />
</u> <u><br />
</u> <u><br />
</u> <u><br />
</u> <u>Che cosa ho usato:</u><br />
<br />
- cotone per le nuvole;<br />
- filo per cucire;<br />
- cartoncino per il vestitino;<br />
- pasta di semola per braccia e gambe;<br />
- i capelli sono fatti con la treccia delle cipolle;<br />
- fiore sintetico;<br />
- il gatto l'ho recuperato da un porta presine rotto;<br />
- la testa è il cartoncino di chiusura di un cono gelato;<br />
<br />
<br />
Dopotutto chi da bambino non ha mai sognato di dondolarsi attaccato alle nuvole in compagnia di un gatto in sovrappeso? :D<br />
<br />
<b>Qualche consiglio sparso:</b><br />
<b></b>- io ho usato un cartoncino bianco (perché solo quello avevo in casa) ma lo si può scegliere di qualsiasi colore, a seconda della composizione che voi e i vostri bimbi volete fare;<br />
- semmai, dato che il biadesivo non è del tutto trasparente, usate un tono più scuro rispetto a quello che avete in mente o più acceso;<br />
- oppure potete 'colorare' lo sfondo con la carta velina;<br />
- se volete usare i cartoncini come semplici basi attacca/stacca dopo qualche uso la superficie perde la sua 'proprietà appiccicosa', in quel caso non importa fare un cartoncino nuovo, basta rivestire nuovamente lo stesso e così via (certo quando lo strato di biadesivo inizia a prendere cm di spessore forse è meglio cambiarlo :) );<br />
- una volta finito cercate di riporre il cartoncino in una busta di plastica (in modo che non si riempia di polvere) stando attenti a non farla aderire.<br />
<br />
I Quasigemelli hanno apprezzato, spero piacerà anche ai vostri!</div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-83184973689929876112012-09-11T08:32:00.012+02:002012-11-03T12:11:56.192+01:00Impressioni di (un undici) Settembre<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Avevo dimenticato quanto fosse piacevole svegliarsi alle 7 la mattina così, spontaneamente e non perché qualche pianto o richiesta di biberon ti butta giù dal letto ad un’ora indecente.</div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Avevo dimenticato quanto fosse piacevole svegliarsi alle 7 la mattina dopo aver dormito i-n-i-n-t-e-r-r-o-t-t-a-m-e-n-t-e 8 ore. Diciamo che non l’avevo dimenticato, forse non l’ho mai saputo davvero, e chi se lo poneva il problema prima che arrivassero loro? </div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Sono sempre stata una di quelli che ‘alzarsi la mattina prima delle 10 è un sacrilegio’; oppure una di quelli ‘alla Vasco’ che se mi alzavo la mattina presto mi svegliavo con il mal di testa, instancabile affecionados delle ore piccole, e stavo in standby fino all’ora di pranzo. </div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Adesso invece sono qui, sola, gli altri 3/4 della famiglia dormono, la casa è tutta un silenzio…….. sembra di sentirne il respiro, il ticchettio dell’orologio al muro sembra il suo battito, leggero e incessante…….</div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
E’ bello alzarsi alle 7 di mattina, nella più totale calma, vedere che ancora non è buio pesto perché anche se l’estate è agli sgoccioli non è del tutto finita e regala quest’aurora settembrina. </div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Il sole sale, i raggi filtrano dalle colline dietro casa e dalla foresta, la valle inizia ad illuminarsi. </div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
E anche l’ 11 Settembre è nato, meravigliosamente direi.</div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Rimango a pensare un attimo. </div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Non mi ero accorta che fosse l’11 Settembre. L’undicesimo anniversario di ‘quel’ 11 Settembre. Me ne sono resa conto solo dopo aver riletto queste poche righe, e poi la data: <i>undicisettembre</i>. </div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Ormai non la si leggerà più come un giorno qualsiasi, anche inconsciamente. <i>Undicisettembre</i> non sarà mai più solo una data, come <i>viadamelio </i>non sarà più solo una via e <i>Capaci </i>una località.</div>
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<br /></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Il sole ormai è alto, dopo questo pensiero mi sembra un miracolo che sia sorto, mi sembra un miracolo poterne godere fino in fondo perché oggi non tutti potranno farlo. </div>
</div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-11862581128957947752012-09-10T14:05:00.001+02:002012-11-03T12:12:30.329+01:00Jagged little pill: la volpe e l'uva<div class="MsoNoSpacing">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-KFQkeLMzVAk/UE4GY9A8m6I/AAAAAAAAAQk/vw0st-kefxw/s1600/la_volpe_e_l_uva-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a><a href="http://2.bp.blogspot.com/-KFQkeLMzVAk/UE4GY9A8m6I/AAAAAAAAAQk/vw0st-kefxw/s1600/la_volpe_e_l_uva-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="178" src="http://2.bp.blogspot.com/-KFQkeLMzVAk/UE4GY9A8m6I/AAAAAAAAAQk/vw0st-kefxw/s200/la_volpe_e_l_uva-1.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Fine pranzo:</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
' Lore lo vuoi il dolce? '</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
' Sì, mamma, sì, io docce! '</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
' Ti piace più il budino o la crema? '</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
' La ena '</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
' Lore si dice C R E M A, cr - cr - cr - cr - crema, capito? '</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Momento di perplessità.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Poi: </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
' chhh .... chhhe .... chhhhhe ...chhhr ... chhrrr - UDINO, hapito? '</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-59592924065347559612012-09-07T00:28:00.001+02:002012-11-03T12:12:43.330+01:00Ma come? E' il primo giorno d'asilo?<span style="text-align: justify;">Ed ecco che anche per noi è arrivato Settembre. Non è il primo Settembre per me e i Quasigemelli ma è il primo a far rima con 'scuola', almeno per Zezzo.</span><br />
<div>
Martedì scorso è stato il primo giorno di materna. Ho guardato a questo giorno come alla Terra Promessa, soprattutto dopo l'arrivo del secondo. Non fraintendetemi, come ho detto più volte anche in questo blog, sono grata di aver potuto crescere i miei figli stando a casa con loro per questi primi anni, ma il sacrificio di farlo c'è stato (come poter dire il contrario) e nei momenti clou dell' essere mamma la parola 'scuola materna' nel mio immaginario aveva il sapore di una pillola di valium.</div>
<div>
Ma adesso, adesso.......</div>
<div>
Pensare che non mi emozionava nemmeno l'idea, sì forse un po', non per cinismo, ma perché totalmente ignara del passo che stavamo per compiere.</div>
<div>
E così, arriva il giorno tanto atteso. Grembiulino, zainetto della Pimpa e accompagnati da un nastro che a ripetizione diceva 'mamma io ccccola, io asilo' saltiamo tutti e 4 in macchina verso questo nuovo capitolo famigliare.</div>
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I pensieri tra me e me erano più o meno questi:</div>
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"..............................................................". </div>
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Il vuoto. </div>
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L'ingresso all'asilo fino a quel momento per me aveva voluto solo dire: cerca/compra lo zaino, cerca/compra il grembiule, pennarelli, astuccio, bicchiere, asciugamano etcc...... ma soprattutto scrivi/cuci/marchia a fuoco nome e cognome su tutto, anche la suola delle scarpe perché non si sa mai. Per cui, una volta appurato che fosse tutto a posto, io ero più che tranquilla.</div>
<div>
Arriviamo, parcheggiamo e di corsa all'ingresso (avevamo 5 minuti di ritardo,un classico).</div>
<div>
Penso:</div>
<div>
"Caspita, adesso vedo che varca la soglia della scuola e mi commuovo". E invece niente.Nein. Zero. Nada.</div>
<div>
Non mi stupisco perché non sono il genere di mamma, ma per un attimo ci sono rimasta male. Cavolo, il suo primo giorno di asilo, fino a ieri era un sorriso senza denti che andava a latte e ora, va a scuola e io non faccio una piega?</div>
<div>
Mentre chiedo a me stessa dov'è finito il mio cuore di mamma, seguo a testa bassa Zezzo che era per mano al Babu; attraversiamo l'interno dell'asilo e andiamo all'esterno dove erano tutti. Appena varco la soglia del cortile vedo una decina di bambini che giocano e i rispettivi genitori che li guardavano stando in parte. </div>
<div>
Ad un certo punto Zezzo si stacca da noi e corre in mezzo al cortile con gli altri bambini. </div>
<div>
E lì, improvvisamente, inaspettatamente, ho ceduto. Nodo in gola e occhi lucidi. </div>
<div>
Adesso che l'ho visto letteralmente 'partire' le cose sono cambiate, l'effetto valium che 1 anno fa associavo idealmente alla scuola materna ha lasciato il posto all'idea di un semplice integratore, quelli che sì, fanno bene ma in fin dei conti stavi bene anche prima di prenderli.</div>
<div>
Non mi metterò mai a dire 'non vorrei lasciarlo andare via da me' e cose simili perché sono fortemente convinta che l'asilo è un'esperienza che va fatta, e se possibile a tempo pieno, perchè fa bene, ai bimbi in primis (e non sto qui a elencarne i benefici perché non sono una pedagogista e bene o male li sappiamo tutti) e anche a noi, e lo dico con candore e senza tante ipocrisie. Non penserò che mi mancherà, quanto mi mancherà o perché prima era sempre con me e adesso no etc..... non è questo che mi turba.<br />
<br /></div>
<div>
Allora cos'è che ha fatto scattare il mio meccanismo di cuore di mamma entrando con Zezzo in quel cortile? Lì, su quella soglia, ho capito che lui non mi appartiene, c'è poco da fare. Non è 'cosa' mia. Ciò che è tuo non avrà mai un percorso proprio, non si staccherà mai da te a meno che tu non voglia. Qualcosa di posseduto, per quanto piccolo sia, non ha la volontà, la curiosità, l'arditezza di gettarsi con fiducia e stupore in ciò che è nuovo e fatto per lui, e che lui riconosce. </div>
<div>
Questo è stato il contraccolpo che mi ha scossa. Dopo che ti accorgi di questo cambierebbe poco averlo con te tutti i giorni o meno perché non è quello il punto. Tutto il resto, banalmente parlando, è una conseguenza, dal sentirne la mancanza ad avere più tempo libero.</div>
<div>
C'è stato un attimo in cui mi sono messa in dubbio sull' 'essereunabuonamadre' perché guardavo all'asilo come alla Terra Promessa. Che stupida, come se lasciarlo andare dopo essersi resi conto che nemmeno tuo figlio 'è tuo' fosse una cosa da niente.<br />
<br /></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-wzejOWlUdCM/UE4IYoZO9OI/AAAAAAAAAQs/Qx-7pA8PoIc/s1600/lore+asilo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-wzejOWlUdCM/UE4IYoZO9OI/AAAAAAAAAQs/Qx-7pA8PoIc/s320/lore+asilo.jpg" width="240" /></a></div>
<br /></div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-76436824456089252542012-08-27T15:07:00.002+02:002012-10-29T21:46:50.334+01:00Jagged little pill: I love rock'n roll<br />
Ci alziamo alle 8 (cioè, loro si alzano, io ciondolo).<br />
Richiesta n. 1<br />
"Mamma latte, latte!", e latte sia.<br />
Richiesta n. 2<br />
Indicano il pc, ed io:<br />
"Volete i Teletubbies?" - "No!"<br />
"Volete i Barbapapà?" - "No!"<br />
"Cosa volete?" - "Mamma tande, tandeeeeeee*!"<br />
<br />
Manco a diciott'anni le mie giornate iniziavano a ritmo degli AC/DC.<br />
<br />
* per la traduzione di 'tande' cliccare sul link <a href="http://youtu.be/VaCqtj6WYK4" target="_blank">AC/DC - Thunderstruck</a><br />
<br />chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-13447881958670589212012-08-17T14:45:00.019+02:002012-10-29T21:47:05.547+01:00Jagged little pill: il palloncino<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;"><br /></span></span>
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">Fiera di paese, c'è il venditore di palloncini.</span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">" Mamma mamma, Barbapapà! "</span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">" Tesoro, vuoi il palloncino di Barbapapà? "</span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">" Sì sì mamma, Barbapapà! "</span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">" Ok "</span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">Prendiamo il palloncino, 5 euri. Presumo sia gonfiato con l'alito di Dio.</span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">Tornando a casa ho avuto più cura di portare dentro il palloncino che i figli.</span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">Ai miei tempi, quando vedevo volare un palloncino in aria, mi dicevano " eeeeeehhhhhhh, di sicuro c'è un bimbo che piange...".</span></span><br />
<span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">Ai giorni nostri, quando succede, in lontananza sentiamo il moccolo di un genitore.</span></span>chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-71129760031570554212012-06-02T14:50:00.003+02:002012-10-29T21:47:25.848+01:00Jagged little pill: prime parole<br />
Apparecchio per il pranzo, metto il pane in tavola.<br />
Zezzo lo vede:<br />
' Mamma tane, tane! '<br />
' No Lore, si dice p a n e con la P, pane! '<br />
' Tane! Tane!'<br />
' No Lore! Si dice con la P! P - P - P - P - pane!<br />
.... e con la voce alta di chi è certo:<br />
' PU - TANE! '<br />
<br />
Esattamente.chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-12120899562261126452012-03-18T00:57:00.000+01:002012-10-29T21:47:47.826+01:00Pensierando n.2 (M come sfiga)<br />
L'altro giorno ho ricevuto una chiamata inaspettata.<br />
Rispondo e dall'altra parte sento una voce delicata, è C. che mi chiama per questioni tecniche. C. è un'altra mamma <i>amica di pancia. </i><br />
Dopo aver chiarito le questioni tecniche divaghiamo un po': i figli, il lavoro, il tempo per noi, etc...... entrambe ci accorgiamo di parlarne come se tutto ciò che riguarda la vita da mamma inducesse, contro la nostra volontà, a perdere una sfilza indecifrata di opportunità (concorsi, master, corsi di abilitazione professionale, e va beh, se piglia male potrei fare un elenco infinito....), come tanti bei treni che sembrano non dover passare più. <br />
Quasi come se, essendo mamme, avessimo imboccato una strada a senso unico e senza sfondo;<br />
quasi come se le cose che non vanno come abbiamo in testa noi allora è destino che non andranno mai più;<br />
quasi come se essere mamma fosse una sfiga.<br />
..........<br />
.......<br />
....<br />
<br />
Ok C., smettiamola di dire cagate!chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-89443545961930767482012-03-16T14:54:00.004+01:002012-10-29T22:06:45.143+01:00Una bella notizia<br />
Oggi ho ricevuto una bellissima notizia.<br />
Una di quelle notizie che ti fanno sognare a occhi aperti e che ti fanno tornare la voglia di ricominciare tutto da capo. E quando dico tutto dico tutto.<br />
La mia amica F è incinta! A minuti aspetta il ritorno dell'ignaro bispapà che troverà un bel test positivo a festeggiare anticipatamente la festa del 19 marzo.<br />
F. è una mia amica di <i>pancia</i>, ci siamo conosciute che eravamo incinta (lei del primo e io del secondo) e aspettavamo l'arrivo dei pargoli per febbraio 2011.<br />
F. mi ha insegnato a fare le torte e la pasta di zucchero insieme ad altre mie speciali <i>amiche di pancia</i>, così ho avuto l'entusiasmo per creare il mio primo piccolo successo da pasticcera con una torta in pdz per il Roger's BDay.<br />
Se non l'avete capito F. è brava a cucinare :)<br />
F. mi fa morire dal ridere e il suo accento siculo è a dir poco evocativo della sua terra splendida, di mare e di sole.<br />
F. è una mamma coi piedi per terra e con una pargola tonda ed è una fan degli anni '80 come me :)<br />
E per uno strano scherzo del destino F. sarà mamma a Dicembre, come lo sono stata (o dovevo esserlo...) anch'io con il primo Quasigemello.<br />
Dimenticavo, F. non l'ho mai vista nè conosciuta di persona eppure ha molta più consistenza di molti che ho tra i piedi tutti i giorni.<br />
<br />
Cara amica mia, ora sarai lì, con gli occhi aperti stile 'ilmondononèmaistatocosìbello'che non riesci a dormire per la gioia. O forse è già arrivata la fase della sonnolenza feroce e sarai lì a ronfare soavemente col tuo fagiolo. E poi la pargola, e poi il marito. Tutti insieme, tutti e 4.<br />
Mi rimane da dirti solo in bocca al lupo, dato che la pennuta l'hai presa!chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-78468577771114425392012-03-12T18:54:00.002+01:002012-10-29T22:07:10.832+01:00Blogstorming: Femmine since 1888<br />
Leggendo il blog <a href="http://genitoricrescono.com/" target="_blank">Genitoricrescono</a> sono incappata nel tema del mese dal titolo <b>'La nuova questione femminile'. </b><br />
Azz! dico io, per la prima volta che decido di partecipare al blogstorming mi becco un'argomentino che spesso e volentieri è da prendere con le pinze, soprattutto tra noi donne.<br />
A dirla tutta non credo di avere gli 'strumenti' adatti (soprattutto dal punto di vista informativo) per affrontare il tema a 360° a parte il fatto di essere una donna, per cui l'unica cosa che posso fare è partire dalla mia esperienza.<br />
Io provengo da una famiglia che sforna femmine dal 1888, e non è uno scherzo.<br />
Più o meno è andata così: la mia bisnonna materna fa 2 femmine (nonne) che fanno altre due femmine che fanno altre 3 femmine che fanno altre 5 femmine. Dalla parte di mio padre il cognome si è fermato con me e mia sorella. Non vi sto a dire le riunioni di famiglia: praticamente una gabbia di faraone.<br />
Per cui, battute a parte, sono cresciuta in un contesto in cui le donne l'hanno sempre fatta da padrone e tutte, per bisogno e per passione, hanno sempre lavorato oltre che curare la casa e la famiglia. Per fare un esempio degli uomini di casa mia, mio padre cucina (molto per passione), carica lavatrici, stende e stira. Ed ha fatto il camionista per 35 anni.<br />
Tutte queste doppie X con il proprio bagaglio arrivano a me e con me si sono fermate.<br />
Chi segue questo blog sa che una delle ragioni è di questione genetica (nel senso, c'è poco da fare) poiché ho avuto 2 omini con tutti gli attributi, per cui la tradizione <i>since 1888</i> nel 2010 si è stoppata.<br />
Ma com'è possibile che dopo 122 anni la mia invincibile doppia X di provenienza abbia fatto cilecca? Tutta colpa di Roger, il marito. Secondo di 3 fratelli maschi allevati secondo tradizione e con delle Y di ferro.<br />
Allevare 2 maschietti per chi come me è nata e cresciuta da 'amazzone' è stato ed è ancora una sfida a me stessa. Per non parlare di Roger e della sua idea 'io, uomo di casa, lavoro; tu, donna, a casa con la prole' anche se alla fine è tutta scena. Perché lui ha cura dei nostri Quasigemelli quanto me: li cambia, li lava, li mette a nanna, gli prepara e da la pappa, si alza la notte se c'è qualche risveglio, li porta a spasso appena possibile. Come ho sempre detto, se poteva li avrebbe anche allattati ma ci sono cose che fortunatamente la Natura ha affidato a noi donne senza dare adito a interpretazioni sessiste. A volte ci scanniamo, tant'è che mi sono autoproclamata segretaria generale del partito 'Voi Uomini': dito puntato contro la mentalità maschile e conseguenti agevolazioni, luoghi comuni, autoritarismo etc.....certo è che nella mia stessa casa sono in minoranza; prima che morisse, pure il gatto era maschio.<br />
Insomma, alla fine, rispetto alle origini, la mia situazione si è completamente ribaltata: Roger lavora e, bene o male, anch'io, come mamma full-time ormai dalla nascita del primo Quasigemello, niente nido, niente babysitter, niente nonni. Lui manda avanti la famiglia con lo stipendio e io lo faccio cucinando, lavando, stirando (poco), insomma non sto a fare l'elenco, faccio quel che c'è da fare. A volte è mortificante, non sempre è facile esprimere il proprio Io lavando i piatti o cambiando pannoli puzzolenti e la fatica di essere mamma 24 h su 24 a volte è schiacciante; spesso sogno di tornare al mio lavoro come se tornassi ai Caraibi. L'impasse dei ruoli è in agguato. Come non rimanerci incastrati?Quello che salva sia me che Roger (che per cultura ed educazione ricevuta siamo Venere e Marte) dal finire nel dualismo femmine vs maschi è il continuo dialogo e confronto guardandoci secondo le esigenze di cui siamo fatti e non secondo 'tu uomo' o 'tu donna' o ideologie simili. Non è una questione di ruoli perché se si mette su questo piano (come del resto così va nel mondo) non se ne cava le gambe, diventa una gara di orgoglio allo sfinimento fino a farsi male. E dire che non è una questione di ruoli non significa che tutti fanno tutto, senza regole e senza limiti, perché l'anarchia non fa crescere nessuno, né uomini né donne.<br />
Pensando all'educazione dei miei 2 figli maschi credo che di fronte a loro la mia preoccupazione è e sarà quella che imparino a guardare l'altro/l'altra così,come persona nel suo valore e non secondo ruoli, categorie, ideologie o inculcamenti vari. Poi già mi vedo, quando saranno sposati che rimbeccherò la moglie perché non gli stira le camicie o non lo fa mangiare abbastanza ma questa è un'altra faccenda......<br />
Comunque, a parte la mia vena femminista, io mi sento davvero fortunata. Certo con tutti i sacrifici del caso e con 1 solo stipendio, ma è innegabile che non tutti hanno la possibilità (o la libertà di scegliere) di crescere i propri figli, e posso esserne solo grata.<br />
<br />
<strong style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px; line-height: 21px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Questo post partecipa al <a href="http://genitoricrescono.com/blogstorming" style="color: #3c78a7; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">blogstorming</a></strong>chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-56774282078940946132012-02-20T15:39:00.022+01:002012-10-29T22:07:49.707+01:00Jealous guy<a href="http://2.bp.blogspot.com/-SNo-5kYr_Nk/T0JxXHxBxMI/AAAAAAAAAL0/2J9t6XOraZ4/s1600/02112011167.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://2.bp.blogspot.com/-SNo-5kYr_Nk/T0JxXHxBxMI/AAAAAAAAAL0/2J9t6XOraZ4/s320/02112011167.jpg" width="320" /></a><br />
<br />
Sulla delicata questione della gelosia fraterna mi sento molto fortunata, almeno per ora. Il solo anno di differenza di età non ha mai creato grossi problemi, anzi, essendo così vicini vedo che spesso e volentieri si trovano molto in accordo, si cercano e cominciano a diventare dipendenti l'uno dell'altro.<br />
Sì va beh, ogni tanto Il Lorenzino spinge e Peppo morde e segue una gara a chi fa il pianto più disperato (a volte mi ricordano le scene di <i>Senti chi parla 2</i>)<i> </i>ma insomma<i> </i>normale amministrazione.... anche perchè so che tra fratelli maschi, sotto questo punto di vista, il meglio deve ancora arrivare...<br />
Certo è che un minimo di supremazia sull'amore materno, anche solo per istinto, i fratelli ce l'hanno.<br />
Quando la sera porto a nanna Il Lorenzino, finita la canzoncina lo metto nel lettino e facciamo il 'gioco delle domande' tipo " ma te sei il mio...? " e le risposte sono 'amore, omino,tesoro,' etc.... e questo soprattutto per fargli capire che, fratellino o no, Il Lorenzino ha sempre un posto particolare e privilegiato.<br />
Il Lorenzino ancora non parla fluentemente, diciamo che cerca di farsi capire con le poche parole imparate. Poche ma chiare e senza dubbio mirate.<br />
L'altro giorno ero da sola con loro a pranzo; tra un boccone a uno e un boccone all'altro (e uno a me) scherzavamo e giocavamo e ad un certo punto mi rivolgo al Lorenzino per fare il 'gioco delle domande' e gli dico:" Te sei il mio.....?" silenzio. "Lore, tu sei il mio......?<br />
e lui : "Peppo!"<br />
Nuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!<br />
<br />
<a href="http://youtu.be/k9iCzMlLhWE">Look Who's Talking Too - 'Jealous Guy'</a> [tratto da <i>Senti chi parla 2</i>, 1990]chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-14312347812020280652012-02-03T22:48:00.004+01:002012-10-29T22:08:05.099+01:00Shhh!...è' l'ora della fiaba: "L'uomo di neve" di H. C. Andersen<div style="text-align: justify;">
<br />
La messa a letto è stata apocalittica fino a poco tempo fa ma con un po' di impegno da parte di tutti siamo riusciti a creare un mini rituale pre-Morfeo e trasformare così <i>l'ora-di-fare-la-nanna </i>in un momento piacevole e sereno. Prima di entrare nel lettino insieme a tutti i compagni di sonno il rituale vuole che si canti una ninna-nanna. Il Lorenzino e Peppo (al secolo Leone) ormai hanno rispettivamente 2 anni e 1 anno suonati e presto mi piacerebbe iniziare a raccontargli delle fiabe, delle novelle, come da 'buona tradizione', come facevano con me da piccola. Io purtroppo sono figlia della televisione e le fiabe a letto hanno durato ben poco. Ora da mamma vorrei togliere da me e non dare a loro il cordone ombelicale che c'è tra noi e questa indispensabile scatola incantatrice (anche se adesso più che una scatola è una soletta) che è la tv. Anche perchè la tv, devo ammetterlo, non è per niente goli-goli.....</div>
<div style="text-align: justify;">
Sicuramente inizierò con qualcosa di breve e facilmente comprensibile ma stasera, per battezzare questo nuovo argomento del blog, ho pensato ad una delle mie preferite: <i>L'uomo di neve</i> di H. C. Andersen.</div>
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E' davvero struggente e disarmante la semplicità con cui viene riconosciuta da Andersen la nostalgia e il tendere a ciò cui il cuore appartiene.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non fraintendetemi, non è mia intenzione fare qui una recensione o chissà che, il mio è solo un invito a leggerla, e non solo ai nostri bimbi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco il link, buona lettura!</div>
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<a href="http://www.pinu.it/uomo_neve.htm">" L'uomo di neve" di H. C. Andersen</a> </div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-bMAUIoU64i8/TyxUzoMxKoI/AAAAAAAAALs/lKxAbdTr-Ho/s1600/snowman.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-bMAUIoU64i8/TyxUzoMxKoI/AAAAAAAAALs/lKxAbdTr-Ho/s640/snowman.jpg" width="337" /></a></div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-34171983185458912882012-01-30T17:29:00.002+01:002012-10-29T22:25:42.133+01:00Pensierando n. 1<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-MoBdnIXdjHU/TybEwSbCUUI/AAAAAAAAALk/4scohRJ3W4Y/s1600/WP_001078.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-MoBdnIXdjHU/TybEwSbCUUI/AAAAAAAAALk/4scohRJ3W4Y/s320/WP_001078.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
Ci ho pensato bene e non mi manca niente, lo so. Eppure non mi accontento, non mi basta mai niente di quello che ho. E non parlo di scarpe, vestiti o ninnoli vari, no no. Riconosco che con me la vita è stata più che generosa, ma non mi basta. E questo mio non accontentarmi di fronte a tanta generosità mi fa sentire in colpa. Ma è sbagliato desiderare sempre di più? Io non lo so ma credo che lo sbaglio più grande, la vera colpa per noi comuni mortali, non sia il non accontentarsi ma l'ingratitudine. Quando non riuscirò più a dire 'grazie' allora comincerò a preoccuparmi. Mi raccomando, alle prime avvisaglie fatemi un fischio.chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-60454279249612905612012-01-28T11:07:00.020+01:002012-10-29T22:26:27.382+01:00Leoni si nasce (parte II)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-9tVD0dD8z-M/TyVoE2L4fPI/AAAAAAAAALU/vMjUdJoHCKo/s1600/WP_000401.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a><a href="http://3.bp.blogspot.com/-9tVD0dD8z-M/TyVoE2L4fPI/AAAAAAAAALU/vMjUdJoHCKo/s1600/WP_000401.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-9tVD0dD8z-M/TyVoE2L4fPI/AAAAAAAAALU/vMjUdJoHCKo/s320/WP_000401.jpg" width="320" /></a><a href="http://3.bp.blogspot.com/-9tVD0dD8z-M/TyVoE2L4fPI/AAAAAAAAALU/vMjUdJoHCKo/s1600/WP_000401.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="font-size: 11pt;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="font-size: 11pt;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="font-size: 11pt;">Dove eravamo rimasti????? Ah sì, il secondo maschietto. Io già sapevo che il Fato avrebbe giocato a favore di mio marito, ossia altra Y, e un po' per questo, un po' per il brivido di arrivare alla nascita con la sorpresa, decisi di non sapere il sesso. E ho resistito alla curiosità fino in fondo, non pensavo. A parte il fatto che </span><span style="font-size: 15px;">all'eco del quarto mese</span><span style="font-size: 15px;"> </span><span style="font-size: 11pt;">quella parte masochista di me fece chiedere al dottore di scrivere il sesso dell'ancora fagiolo in un foglietto, di piegarlo accuratamente e consegnarcelo a me e al Babu. Roba da non crederci. Comunque, quel foglietto rivelatore fu messo nella teiera della vetrinetta e </span></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 11pt;">lì è rimasto, inviolato, fino alla fine. Retroscena a parte, torniamo a Leone e al suo ingresso da protagonista. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 11pt;">Mancava poco meno di 1 mese all'ora x. Già da qualche notte il 'misterioso inquilino' era agitato/a e iniziava a darmi qualche dolore. Roba che con la prima gravidanza mi sarei fiondata con un qualsiasi mezzo di trasporto all'ospedale, anche in groppa al marito. A sto giro mi sono girata dall'altra parte, riacceso l'agnellino (scaldasonno) e ripreso sonno. La mattina in tutta tranquillità scendo in valle per portare il Lorenzino a fare il suo vaccino poiché quello era l'obbiettivo della giornata. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">ore 11,30) Arrivo alla USL: fila interminabile tipo ufficio reclami e rimborsi. Mi metto a sedere ad aspettare tanto per quel che dovevo fare. Intanto il Lorenzino corre in qua e la, mi alzo a riprenderlo e rullo di tamburi.................... mi si rompono le acque. Alla USL. Nell'ora di punta. Con un bambino di un anno bipede da poco e un vaccino da fare. Naturalmente tocca a noi. L'unica cosa che riesco a fare è rivolgermi ad una signora accanto a me e dirle 'scusi potrebbe tenermi il bambino che devo correre ( a sotterrami) in bagno? Sa, mi si sono rotte le acque.....' mi giro e fuggo verso la toilette con una semi-corsa tipo pinguino castrato e intanto sento le sue due bambine dire 'guarda mamma è vero!!!'. Di sicuro nel voltarmi i miei pantaloni avevano 'spifferato' il tutto a tutti. </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">ore 12) Niente vaccino, recupero il figlio, macchina, ritorno a casa, intanto chiamo il marito, arrivo a casa, cambio, valigia, macchina, ospedale. Tra noi e la meta 30 km. Io zero dolori, mah......tant'è che mi viene il dubbio (non sto in questa sede ad elencare le alternative alla rottura delle acque....) e dico al marito 'stai tranquillo, andiamo giù per precauzione', sua risposta ' precauzione?????!!!! ma io ho già chiamato genitori, amici, parenti, la guardia nazionale, il Papa e tu mi dici che non sei sicuraaaaaa??????!!!!!!!!!! . Ok, vorrà dire che cercherò di partorire lo stesso....</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">ore 13,30) Siamo in ospedale, mi attaccano a quell'odiatissimo aggeggio ansiogeno chiamato anche cardiotocografo O.O Nulla si muove. </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">ore 15) L'inquilino sembra averci preso tutti per le natiche. Perfino ostetriche e infermiere mi dicono 'signora la rimandiamo a casa; comunque essendo al secondo dovrebbe aver capito se è il momento o no' (....) </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">ore 19,30) Con grande sorpresa di tutti (alla faccia del 'signora ma al secondo dovrebbe capire....tiè!) nasce Leone con il suo primo ruggito! Impeccabile, il mangione, si presenta al mondo all'ora di cena, si attacca alla sua mamma-ristorante e banchetta per 1 ora. </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ricordo che prima di uscire dalla sala parto (con un sorriso smagliante, sulle mie gambe e con una fame da lupo), entusiasta e stupita della velocità con cui è possibile mettere al mondo un figlio dico 'che bello! Se partorire è davvero così voglio fare presto anche il terzo e il quarto!'. Beh, diciamo che avevo ancora l'adrenalina della partoriente addosso ma ormai 'la terza', la mia tanto desiderata doppia X, è una questione d'orgoglio. Di sicuro, per ora, l'orgoglio può aspettare....</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;"><o:p></o:p></span></div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-27700880202775316092011-04-25T19:18:00.001+02:002012-10-29T22:26:47.463+01:00Il piccolo guerriero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Oggi è il 25 Aprile, è il lunedì di Pasquetta ed è anche la Festa della Liberazione. Ma con tutto rispetto per le celebrazioni, religiose o civili che siano, oggi vorrei raccontarvi un'altra storia, breve, intensa e significativa, come la vita del suo protagonista:</div>
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<blockquote style="text-align: justify;">
"C'era una volta un piccolo guerriero chiamato Piedoni e venuto al mondo come un fulmine a ciel sereno. Tutte le persone intorno si stupirono della sua venuta ma solo perché non sapevano. Non sapevano che il piccolo guerriero avesse già scritto dentro di sé un grande destino e che avrebbe dovuto portarlo a tutti quelli che lo circondavano, anche a chi si chiedeva come potevano essere sufficienti solo 27 settimane per nascere e avere qualcosa da dire. Eppure nemmeno parlava. Come ha fatto, quindi, Piedoni a compiere il suo grande destino? Il piccolo guerriero ha vissuto, ha vissuto fino a che ha potuto: ha amato, sorriso, sofferto, a sua volta amato e condiviso nel sorriso e nella sofferenza. Ha combattuto per venire al mondo e poter conoscere due persone speciali, la sua mamma e il suo papà, e, con la tenacia che solo un guerriero può avere, ha affrontato le tante sfide che hanno scandito la sua vita come un orologio scandisce le ore di una giornata. E così ha vissuto per più di 5 mesi, coraggiosamente, fino a che ha potuto, cambiando per sempre il cuore di chi gli è stato vicino e anche di chi, come me e come tanti altri, vicino poteva essergli solo virtualmente. Cinque mesi vissuti con un coraggio che forse io non ho mai avuto in trent'anni. Sabato il piccolo guerriero se ne è andato. Non perché si sia arreso, poiché un guerriero non si arrende mai di fronte al proprio destino, ma come un vero guerriero, che se ne va solo dopo aver compiuto ciò che la vita gli ha chiesto e che alla fine, con serenità e senza troppo rumore, saluta le persone che ha incontrato, ormai cambiate, non più vuote, poiché l'unico vuoto ormai è quello che lascerà lui, ma con la promessa che veglierà sempre su di loro."</blockquote>
<br />
Perché a volte viviamo e non sappiamo nemmeno di farlo fino a che non incontriamo qualcuno di speciale che con la propria vita ce lo ricorda.<br />
Grazie Massimiliano, piccolo guerriero.<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-UR_ZXR7RbEo/TbWS6v_8LaI/AAAAAAAAALA/mfScOHsk_Y0/s1600/piccolo-principe1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://1.bp.blogspot.com/-UR_ZXR7RbEo/TbWS6v_8LaI/AAAAAAAAALA/mfScOHsk_Y0/s400/piccolo-principe1.jpg" width="355" /></a></div>
chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2683891386746349577.post-2252053446322655692011-04-12T22:10:00.007+02:002012-02-04T09:41:36.388+01:00Leoni si nasce (parte I)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-u6DahEnFnqM/TaShU7tx3UI/AAAAAAAAAK4/Mh7xlQGmiPw/s1600/manina+leone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-u6DahEnFnqM/TaShU7tx3UI/AAAAAAAAAK4/Mh7xlQGmiPw/s320/manina+leone.jpg" width="320" /></a></div><br />
<br />
Il Poccino delle nostre storie in verità si chiama Leone.<br />
No, non è un ulteriore nomignolo da blog, è proprio il suo nome anagrafico, per davvero.<br />
Vi dirò, dopo un'iniziale avversione, piano piano ci sto facendo l'orecchio, quasi fino a piacermi.<br />
A questo punto la domanda è d'obbligo: allora, per che cavolo gli ho messo 'sto nome?<br />
Dovete sapere che al Babu sono sempre piaciuti nomi, come posso dire... importanti? Tra i suoi preferiti: Nicodemo, Ermanno e, appunto, Leone. Senza nulla togliere agli altri due, ho cercato di scegliere il male minore e, come da contratto, ecco che abbiamo messo questo.<br />
Sì, perchè tra me e il Babu c'era una specie di contratto a voce, tipo 'parola d'onore'.<br />
Con la prima gravidanza speravo in una femmina, ma tanto tanto tantissimo, una piccola 'goli-goli' che mi facesse compagnia qui nel paesino della Thruman Show Valley; il Babu, secondogenito di 3 fratelli e fiero sostenitore del cromosoma Y, voleva invece il maschio ad ogni costo anche perchè l'idea di una femmina lo terrorizzava. In fin dei conti ho sempre pensato che, come diceva mia nonna, maschio o femmina che sia 'si prende quel che viene' ma questo accanimento del Babu a volere il maschio mandava in bestia le mie X che a quel punto gridavano come suffragette. <br />
Destino ha poi voluto favorire il futuro Babu; le mie aspettative di aumentare le presenze femminili nella famiglia infrante.<br />
A quel punto l'unica mia speranza era di poter intervenire almeno sul nome e propongo la questione al futuro Babu che, dal canto suo, non voleva rinunciare a Leone poichè era sempre stato suo desiderio mettere questo nome a un figlio.<br />
E quindi?<br />
Ecco che spunta l'idea, naturalmente a mio favore: chiamare il primo maschietto Lorenzo, come vuole mamma, mentre Leone si chiamerà il secondo maschio, quando arriverà.<br />
Tra me e me ho pensato '<i>sì, il secondo maschio.... quando e "se" arriverà.... ancora c'è da fare il primo, avanti che arrivi il secondo... e maschio poi! campacavallo.....</i>'.<br />
Certo. Quattro mesi dopo la nascita di Lorenzo rimango incinta: altro maschietto.<br />
Come non detto!chiaraGolihttp://www.blogger.com/profile/00497909752601049513noreply@blogger.com4