mercoledì 17 ottobre 2012

Il Nastro Rosa. Storia di una donna comune.

Mia mamma all'epoca aveva 48 anni. Una famiglia, un lavoro, una casa con cui far quadrare i conti; e una ciste al seno, che aveva saputo essere innocua, ormai da più di 10 anni.
Quel giorno tornò a casa dopo un controllo di routine e vidi subito che non era la stessa.
Non aveva la sua solita fretta di togliersi gli abiti da lavoro e mangiare un boccone prima di rientrare; quando tornava a casa da lavoro andava sempre di fretta, ed era stanca, ma aveva comunque la serenità di chi ha la sua routine, perché in fin dei conti tutto andava come doveva andare.
Ma non quel giorno.
Quel giorno le dissero che sotto quella ciste innocua, alla cui presenza si era ormai abituata, si era formato qualcosa che di innocuo aveva ben poco. Qualcosa a cui non ti puoi abituare.


Io avevo poco più di 13 anni; ricordo che il giorno stesso della notizia andai in camera mia, nella mansarda, e lessi tutto il libretto della Manon Lescaut. Mia mamma si chiama come l'opera di Giacomo Puccini. Le misero lo stesso nome di sua nonna, figlia del primo ottone nell'orchestra dello stesso Puccini; tutti quelli della sua famiglia venivano battezzati con i nomi delle grandi opere italiane: per cui avevamo la zia Aida, lo zio Otello, la cugina Tosca e così via.
Non ricordo bene la ragione del perché di quella lettura, fu per istinto, credo. Sapevo quale fosse il nome di mia mamma e sapevo che era particolare ma non m'importava più di tanto e non mi ero mai interessata veramente di chi fosse questa signora Lescaut. Quando, quasi inconsciamente, mi resi conto che di lei avrebbe potuto rimanermi solo il nome, presi quel libretto, come per conoscerla meglio, per avere qualcosa in più di lei, da tenere con me, qualsiasi cosa fosse successa.

Fu operata una settimana dopo la diagnosi. Era un tumore maligno e aveva già attaccato i linfonodi. Insieme al male le dovettero asportare anche parte del seno ma non le importò molto perché ciò che contava era fare il necessario.
O forse le importava, ma non lo dette molto a vedere; e io, a 13 anni, probabilmente non riuscii a cogliere il significato che potesse avere, per una donna, perdere una piccola parte di sé, della sua femminilità. Io che non ero nemmeno sviluppata, piatta come una tavola, un maschiaccio fuori e dentro.
L'operazione andò bene; seguì la riabilitazione, per mangiare, per guidare, sapendo comunque che il braccio non sarebbe tornato come prima; e poi la chemio, le nausee, le giornate al buio in camera, i capelli che cadevano a manciate; e poi la radioterapia e 5 anni di farmaci antitumorali.

Il sospiro sospeso a ogni esame,  quel 'tranquilla Chiara, va tutto bene' e la paura che invece non andasse bene per niente e me lo tenesse nascosto per non farmi stare male. E i primi buoni risultati, più che buoni, confortanti, quelli che trasformano un sospiro sospeso in un sospiro di sollievo. Un sospiro sospeso per anni, un'apnea da fare invidia ai migliori sub.
Il sapere che se avesse fatto l'esame di prevenzione 1 mese dopo probabilmente non ce l'avrebbe fatta.
E invece è qui.
Mia mamma ora ha 66 anni e sta bene. Se si ricordasse più spesso quello che è riuscita a passare starebbe anche meglio. E avrebbe più fiducia in se stessa. Io e mia mamma siamo il giorno e la notte; spesso dico che mi rompe le scatole e le rimprovero di essere troppo emotiva e fragile. Un po' per carattere, un po' per le circostanze della vita che allontanano.
Ma le sono grata di non essere stata emotiva e fragile nel momento decisivo della sua vita e l'ammiro per questo perché non so io come avrei reagito.

E ringraziare, perché la vita, con tutti i suoi imprevisti, buoni e cattivi, non te la dai da te.
Perché in fin dei conti le brutte notizie capitano tutti i giorni, a chiunque, anche a gente migliore di noi. E io non mi sento né più brava, né più buona, né più fortunata di altri e penso di poterlo dire anche a nome di mia madre. Per cui non mi scandalizzo per il male che mi capita, ma mi sorprendo per il bene che mi sceglie.
Lo dico ora a distanza di 18 anni perché, dopo un esame dubbio finito per il meglio, posso affermare che questo Bene mi ha scelta di nuovo, personalmente, e non posso che esserne grata, per questo e per ogni giorno che, per un istante, ho pensato stupidamente di non avere.
E infine, sperare di poter dire lo stesso, qualsiasi imprevisto la vita mi riservi.

Perché ho raccontato questa storia?
Anche quest'anno Ottobre è il mese della Campagna Nastro Rosa, in Italia a fianco della LILT (Lega Italiana  per la Lotta contro i Tumori), dedicata alla prevenzione del tumore al seno.
E' un dovere raccontare di chi ce l'ha fatta. 
Spero che alla mia possano seguire altre storie. Se vi va, raccontate la vostra.




q  visite senologiche
Durante il mese di ottobre i 395 punti Prevenzione (Ambulatori) LILT, la maggior parte dei quali all’interno delle 106 Sezioni Provinciali della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, saranno a disposizione per visite senologiche e controlli clinici strumentali.

q  il calendario di visite ed eventi
Per conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulatorio LILT più vicino, in cui effettuare anche esami di diagnosi precoce e controlli, si può chiamare, per informazioni, il numero verde SOS LILT 800-998877 o consultare i siti www.nastrorosa.it o www.lilt.it dove saranno pubblicati anche gli eventi organizzati nelle varie città italiane nel mese di ottobre.

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16 commenti:

  1. Grazie chiara per la tua testimonianza e per questo pensiero:"...non mi scandalizzo per il male che mi capita, ma mi sorprendo per il bene che mi sceglie"
    Buona giornata!

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  2. davvero Chiara, troppo spesso ci dimentichiamo che le cose non necessariamente devono andare male...Sono felice di averti incontrato...
    Barbara

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    1. Vero Barbara? Ma quando sei 'sul pezzo' è davvero difficile vedere qualcosa che non sia un punto interrogativo dai risvolti più cupi. Adesso dirò una banalità, ma è più facile pensare al male che al bene. E per i tempi che corrono la cosa non mi sorprende affatto, purtroppo siamo 'educati' a pensare al peggio.

      E comunque il piacere è mio :) così faremo il gemellaggio TrumanShowValley - TrumanShowIsland :D

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    2. essere sulla stessa barca rende più piacevole il viaggio! i giubbotti di salvataggio ce li abbiamo, eccome!

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  3. ....mia mamma in questo istante si trova all'Istituto Tumori di Milano.
    il 2 ottobre (festa dei nonni...) ha fatto l'ago aspirato al seno per un sospetto venuto fuori dalla solita mammografia che faceva ogni anno da 25 anni a questa parte, da quando cioè era stata operata all'altro seno per carcinoma.
    Il 13 ottobre ha ricevuto il risultato: carcinoma.
    Oggi fa la visita senologica con l'equipe che la dovrà operare.
    No. Non è una storia triste.
    E' una storia che insegna che non bisogna mai girare le sguardo, ma soprattutto insegna che il tumore al seno si può combattere solo con la prevenzione!
    A breve mammografia anche per me! wink
    E W le mamme che ci insegnano a combattere!

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  4. Brava Chiara, bisogna parlarne ed è bello sentire storie a lieto fine. E come sai anch'io "non mi scandalizzo per il male che mi capita, ma mi sorprendo per il bene che mi sceglie".

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    1. Infatti Morna, spero e so che di storie così ne leggerò presto un'altra.
      Ci spero e ci conto. :)
      E comunque sappi che questo post è anche un po' colpa tua ;)

      un abbraccio

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  5. A volte stai accanto alle persone e pensi di conoscerle.... e invece ti sorprendono, di nuovo, e ancora e ancora. Quella frase "Per cui non mi scandalizzo per il male che mi capita, ma mi sorprendo per il bene che mi sceglie" sarà il mio motto.... almeno per un pò. Almeno fino a quando non mi incacchio di nuovo. Spero di ricordarmela proprio quel giorno.
    Grazie per la tua testimonianza. Ora hai un obbligo pubblico: mandarla alla tua mamma.

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    1. Posso dire la stessa cosa, anche senza leggerti.
      E fammi un favore, il giorno che t'incacchierai (sicuramente per colpa mia), ricordala anche a me.

      Facciamo così: il giorno che mi troverai con al collo un cartello con scritta questa frase sappi che l'avrò combinata grossa :D

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  6. Ciao e piacere di conoscerti sono una mamma di gemelle molto bello il tuo blog e toccante il tuo post.Buona giornata.

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    1. Ciao Debora e grazie mille.
      Torna a trovarmi quando vuoi! :)

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  7. Che storia, intensa, commovente e, per fortuna positiva!Piacere di conoscerti, sono venuta a leggerti , arrivo qui dalla staffetta su fb!:-)

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  8. Ciao!
    Riguardo la storia mi ritengo davvero più che fortunata. Fortunata mi sembra limitativo.
    Grazie per la visita più che gradita :)

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  9. La mia mamma invece non ce l'ha fatta. E ci pensavo proprio ieri. Ho il rammarico di non averla mai abbracciata forte forte in quel periodo, temo di non esserle stato vicino quando stava male perchè... tanto c'era papà. Pur lottando ha sofferto le pene dell'inferno e lo realizzo troppo tardi. Se ne è andata in un letto di ospedale sotto i miei occhi bagnati. Che si velano ad ogni ricordo.

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  10. Carissimo, quando ho vissuto quegli anni così tesi e incerti anche solo immaginare la sua perdita mi procurava un dolore immenso, e lo immaginavo soltanto.Per questo non riesco ad avere parole adatte, che poi, adatte....adatte a cosa? Non esistono parole che si adattino ai drammi della vita ma solo la presenza di chi ti vuole bene. E per il poco che so di te da questo punto di vista sei un uomo fortunato.
    Un abbraccio

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